Fiori poetici
di Wilma Marian Certhan
Sono un giardiniere di parole?
Bel complimento, gradito
oltre ogni dire.
Solo non so se meritato viene.
Spargo piccoli semi
nella terra d'Erato
e lei vi soffia l'alito di vita.
Insieme lavoriamo notte e giorno
ché c'è da concimare
ed innaffiare, togliere erbe
e sassi, risistemare i solchi.
Quando in fragile boccio
s'apre un seme
vegliamo la sua crescita
con gioia ed ansia piene.
Poi applichiamo sostegni
ai delicati steli.
Attesa e cura ci ripagano spesso
con fiori profumati dai vividi colori.
Ma non ci accontentiamo facilmente
e, con impegno, creiamo abbinamenti
e nuove specie.
Cerchiamo sempre il meglio,
ci appaga solamente
smuovere corpi e sensi,
offrir visioni limpide
ed armonia di suoni,
fresca brezza nel cuore
e nell'anima amore.
Magari il mio giardino
fosse vera poesia!
Ché l'esser giardiniere
è il lavoro più nobile che sia.
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