Basta
di Cristina Bove
I muri della cantina
coperti di salnitro
le bottiglie rovesciate alcune
intatte nel silenzio a tappi
piene di sé
la carbonella
ovunque sul cemento
che nessuno raccoglie
la vite americana s'è infiltrata
sotto le travi curve
e ritorna novembre
sta finendo la voce
ora la sento ma sarà per poco
nè le zuffe dei gatti nè i
roseti
dalle foglie smangiate
il ripiano d'un tavolo marcito
a ricordare un cane
e chi dice che il tempo è galantuomo
ha gli occhi indietro
io vedo il mondo senza correzioni
e me per prima
illudersi dei cristi e delle chiese
mentre la notte avvolge gli omicidi
e qui si muore d'attimi sospesi
l'ultima cosa che farò
poi taccio
è dire che mi sto uccidendo anch'io
con la finzione.
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