Dimmelo adesso
di
Cristina Bove
Non
aspettare che le civette intonino lamenti
e che la notte ingoi le mie sembianze
non aspettare che sia il fulmine a schiantare
l'ulivo annoso, per sederti all'ombra.
Puoi ancora ridisporre fatti
e parole
ancora germinare
in giochi a finire
dentro un pugno.
Perché le odierò le tue poesie
se scriverai di me
dei momenti sottratti alla mia sera
se narrerai a te stesso la disfatta.
Non avrai la mia sciarpa tra le mani
resterà lì nella penombra azzurra
a farti scena, palcoscenico ai sensi
mentre per me era il mondo in una stanza.
Quindi ti dico: se qualcosa ancora
ti svelasse il pensiero e se qualcosa
ti venisse la voglia di esternare
cerca di farlo adesso
ora che posso regalarti rose,
sul limitare stinto di novembre,
ancora vive, almeno per un poco
prima che siano sfatte.
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