Amore e Psiche
di Franca
Canapini
Esultava il suo spirito sgomento
lungo i corridoi e per le scale
dentro le stanze aperte
temeva e vibrava, sperava e disperava
s'illuminava e si spegneva
e in mezzo alla cenere del ragionamento
ecco lui
presenza silenziosa ed inquietante
…
Non accendere, Psiche, quella luce
non ti è dato
vedere le mie forme
fidati, sono io
l'amore
senti come la notte
s'inconca intorno a noi
abbandonati sicura a
questa pace
Nel buio Il
tempo è un eterno presente
questo appagamento
è così strano
io non sono io
e non m'importa
in pianto
dolce si scioglie la mia vita
tu la raccogli
e la trasformi in mare
Ma Aurora
viene e tu scompari
Chi sei, chi
sei?
Inganni
forse la mia mente
ospito solo un
sogno fragile?
Datemi un
lume. Stanotte ti vedrò
stanotte sarò
io, saprò
Il bruno
spegne i mobili di casa
Il tuo
respiro è lieve
potessi
abbandonarmi, placare la mia smania
non vorrei
devo
Cosa hai
fatto Psiche!
Senti come
si separano le fibre
il vuoto si
espande e ci divide
vedi come ti
guardo e mi allontano
…
Vagava il
suo spirito contrito
lungo i corridoi
e per le scale, dentro le stanze chiuse
L'aveva
visto: bello come non avrebbe saputo
immaginare
eppure forma
estranea alle sue mani
eppure essere muto
nel suo cuore