Adagio autunnale
di Wilma
Marian Certhan
Si mostra il sole
timido
nel giallo delle siepi,
nell'acero amaranto,
nell'ultima rosa rossa,
nel blu cobalto
del mio “palazzo di
cristallo”.
Cade lenta una foglia,
non ha fretta di giungere
al suo segnato traguardo
e si esibisce sensuale
nella sua prima danza
(non sa che č anche
l'ultima).
Č pensieroso il prato
e sembra chiedere:
“Sto
meglio tutto verde
o con qualche filo
d'oro?
Devo alzarmi un
pochino
o resto fermo qui?”
Gli fanno eco i
platani
e le betulle stanche
e i pioppi e i tigli
ma…
č voce flebile,
assonnata, la loro...
lo invitano a tacere
anche i pensieri.
Sull'acqua del lago
che appare surreale
s'allunga la coperta
grigio-azzurra
di cui sono ammantati
i monti intorno.
In questo giorno,
regalo di novembre,
socchiusi gli occhi, appena,
piů che mai sono
attenta
e pronta ad assorbire
nell'anima e nel cuore
questo meraviglioso
Adagio autunnale.
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