Un
giorno particolare
di
Marina Pasqualini
Al
mio risveglio non ero poi così felice. Certo, era un giorno
particolare, perchè era il mio compleanno. Ma un augurio su
Facebook mi ha come risvegliato da un torpore, cui sono avvezza
praticamente dalla nascita. Recitava così: oggi è un
giorno in cui il tuo desiderio potrà avverarsi davvero. E
quale è sempre stato il mio desiderio più recondito?
Semplicemente poter godere della vita, con semplicità e
letizia, senza tutte quelle elucubrazioni inutili e negative che ne
avevano sempre infestato il normale svolgimento. Allora mi è
balenato un pensiero, nitido come l'alba del nuovo giorno che stava
sorgendo: "Non sarò mai più triste". Avrei
celebrato la vita nella sua sacralità, l'avrei ripulita dalle
inutili scorie con cui l'avevo sempre imbrattata. Non era più
accettabile ed era ingiusto verso coloro che avrebbero fatto salti
mortali per avere ciò che io possedevo senza esserne mai
veramente grata. Era come se si fosse acceso un faro nel buio della
notte ove io vagavo senza meta, brancolando e andando ripetutamente a
sbattere sugli scogli della mia spigolosità. Mi sembrava così
chiaro ora il percorso che mi rimaneva da compiere, tanto da
domandarmi come non ci avessi mai pensato prima. Mollavo gli ormeggi
di una zavorra inutile quanto dannosa, che mi aveva costretto a
vivere con paure immaginarie, complessi e una profonda
fastidiosissima malinconia.
Compivo
sessantaquattro anni, ma chissenefrega, pensavo. Mi sento meglio oggi
di quando avevo venti o trent’anni. Certo il corpo ci tradisce,
ma noi possiamo elevare il nostro spirito verso mete inimmaginabili.
E questo avrei fatto, per il resto dei miei giorni. Non ne avrei più
sprecato di tempo con pensieri negativi e frutto di una fantasia
malata. Mi sentivo guarita, e quindi giovane, anzi, appena nata, e
ricca, anzi la più ricca del mondo. Il regalo più bello
che uno possa desiderare: fare quello switch mentale che accende la
vita di nuovi colori, di nuovi profumi. Di nuove speranze.
Avrei
sostituito il pessimismo con il suo contrario e, armata di un lieve
sorriso, sarei andata incontro agli altri, lasciando a casa le
solite lamentele, i soliti discorsi negativi. Avrei comunicato
privilegiando le cose utili o avrei taciuto. E mi sarei sentita grata
per le immense ricchezze di cui ero titolare, riducendo ai minimi
termini i piccoli nei e le ovvie problematiche della vita, senza le
quali la vita stessa sarebbe apparsa monotona e stagnante.
Forse
per questo lo considero il miglior compleanno della mia vita!
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