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  Scritti di altri autori  »  Narrativa  »  Il discorso della montagna, di Antonio Covino 07/04/2007
 

Dialogo tra un prete napoletano e un suo parrocchiano

 

Il discorso della montagna

 

“ Don Vincè, il discorso di Gesù sulla montagna è importante per la Chiesa ?”

“ Quale montagna ?”

O monte Bianco…don Viciè, state stunato ? Sto parlando del Vangelo, il discorso che fece Gesù”.

“ Ah si, Gennà scusami, stavo pensando altre cose…dicevi ?”

“ È importante ?”

“ È un fondamento della nostra fede”.

“ Ah ! V' aggio pigliato in castagna !”

“ Bravo, va, vammele a prendere”.

“ Che cosa ?”

E castagne, hai detto…v'aggio pigliato ‘e castagne. Puortame pure ddoie nucelle”.

“ no, vi porto pure ‘e semmente”.

“ No, quelle sono fastidiose”.

“ Don Viciè, ma voi siete veramente frastornato, io ho detto, vi ho preso in castagna, no vi ho preso le castagne”.

“ Scusami. E perché mi avresti preso in castagna, su cosa ?”

“ La montagna”.

“ Quale ?”

cominciamo di nuovo ?”

“ No, volevo dirti quale punto del discorso ti ha colpito, quali sono queste incongruenze che hai trovato in me ?”

“ Niente di personale, io parlo della Chiesa”.

“ Allora…”

“ Io vedo nella Chiesa tanta ricchezza, appunto, a dispetto del discorso di Gesù sulla povertà, Se mi giro intorno, anche in questo tempio vedo affreschi, stucchi, ex voto d'oro e d'argento…”

“ Non posso darti torto e sono, per certi versi, d'accordo con te. Purtroppo la storia ci ha portato a questo, nel bene e nel male. Sta a noi porre rimedio agli errori del passato. Tuttavia, ti posso dire, che la ricchezza che qui vedi è effimera, non è danaro. Sono donazioni e opere dell'ingegno di coloro che  hanno voluto mettersi a disposizione dell' abbellimento  della  casa del Signore”.

“ E questi, coloro, che mangiavano, aria fritta ? Qualcuno li pagava”.

“ Certo. I nobili, i signori”.

“ E bbè…'sti nobili non potevano fare opere di bene? La Chiesa non poteva indicare a coloro un modo migliore di spendere il danaro ?”

 “ Ma lo sai che proprio Gesù disse di non lesinare sulla spesa per la sua bellezza ?”

Overo !! Quando ?”

“ Quando Maria, sorella di Lazzaro gli stava ungendo i capelli e Giuda disse che sarebbe stato meglio vendere quell'unguento per dare il ricavato ai poveri”.

“ E Gesù che disse ?”

“ Disse: -lasciala fare perché i poveri li avrete sempre, ma io sarò con voi ancora per poco”.

“ Insomma, dovete trovare sempe ‘a pezza a culore”?

A pezza chè ?”

“ La toppa, la scusa…”.

“ Ma quale scusa. Ti voglio dire che il messaggio è quello di tenere pulita e decorosa la casa del Padre”.

“ Sono d'accordo per la pulizia, ma basta ‘na lavata, Gesù si poteva fare uno shampoo invece ‘e ‘stu nzevamiento “.

“ Evidentemente all'epoca, gli uomini non si lavavano i capelli ma usavano unguenti profumati”.

“ Questo l'ho capito, ma ho capito pure che mi volete portare fuori strada”.

“ Ma che fuori strada. Ti dovrei fare sempre il solito discorso che tu non vuoi capire, che la chiesa siamo tutti noi, sacerdoti e fedeli. Non puoi pensare sempre che tu non c'entri, che gli altri abbiano sbagliato e tu…Tu, dimmi, cosa fai per i poveri ?”

“ E io lo sapevo che la colpa sarebbe ricaduta su di me, ma pecchè nun me faccio ‘e fatte mie !”

“ E allora che vuoi, che la colpa sia solo mia ? La colpa non è di nessuno…la storia ci ha portato a quello che siamo oggi e come gia ti ho detto, sta a noi rimediare agli errori del passato”.

“ E come ?”

“ Questo lo vedremo, mo non tengo tempo. Per il momento inginocchiati e per penitenza recita dieci Pater Noster”.

“ Ma io mica mi sono confessato ?”

“ E come se lo avessi fatto”.

“ E che peccato avrei commesso  ?”

“ Hai guardato la pagliuzza nell'occhio degli altri quando nel tuo c'è una trave”.

“ Vedete, anche voi usate i metodi del passato, punite chi vi accusa per non ammettere le colpe, non è cambiato niente”.

“ Non alzare la voce, altrimenti ai Pater Noster aggiungi anche dieci Ave Maria”.

“ Non è cambiato niente, è la solita storia…Pater noster qui es in celi  santificetur nomen tuum….

 

 

 
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