Sono
sempre stato previdente
di
Lorenzo De Ninis
La
settimana scorsa il vecchio signor Vittorio Emanuele, di anni
ottantanove, ha esaudito il suo probabile ultimo desiderio.
È
andato a visitare la Fiera dell'arredamento ("Tutto per la
casa"), appoggiato a mala pena sul suo bastone d'avorio e al
braccio della prosperosa badante slovacca, che ha anche l'ingrato
compito di assecondarlo sessualmente almeno una volta ogni trenta
giorni.
Che
ressa, ragazzi! Ma lui, pignolo e sorridente (che strano vederlo
sorridere…), rigido e barcollante (ogni tanto il ginocchio
destro cedeva e il gomito scivolava sul seno di Katarina…),
metodico e interessato (come quando esamina la sua collezione di
francobolli e farfalle…) percorse tutti i padiglioni,
fermandosi con attenzione ad osservare gli stand uno per uno.
Cucine,
salotti, divani, camere da letto, vasche da bagno, tetti, finestre,
porte, scale di legno, materassi, tende, tavoli, sedie… C'era
tutto.
Però,
gira e rigira, dopo tre ore, non vide quello che cercava, quello che
l'aveva spinto ad abbandonare la comoda poltrona di casa.
Visto
che Katarina, biondastra di capelli, dalle labbra carnose rosso-fuoco
(strato considerevole di rossetto), più intenta a mirare
uomini corposi ed aitanti che mobilia, spiccicava poche parole
d'italiano e con difficoltà, decise di chiedere lui
l'informazione che gli stava a cuore.
Si
avvicinò allora ad un commesso non tanto giovane e che gli
sembrava abbastanza disponibile. Biascicando con la sua bocca da
topo, stretta e prominente, sotto il naso adunco ed affilato,
domandò:
-Scusi,
dove posso trovare il reparto bare?-
-Ah,
il bar lo trova sulla destra in fondo al padiglione.-
-No,
no, non cerco il bar, ma le bare!-
-Bare?
Ma che bare!-
-Le
casse da morto! Sa, sono vecchio, e allora vorrei avere un'idea sulle
misure e i costi, prepararmi, comprarne una adatta a me. Non si sa
mai. Sono sempre stato previdente.-
Il
commesso spalancò gli occhi e si passò una mano tra i
capelli. Stava per sbruffare con il suo viso da esperto venditore
chissà che risata, ma si trattenne davanti a quello straccio
di uomo striminzito ed incartapecorito; gli consigliò invece
di recarsi da un impresario di pompe funebri che sicuramente lo
avrebbe accontentato.
Vittorio
Emanuele, a malincuore, cianchettando e sfogandosi con la badante, si
allontanò dichiarando che la fiera era incompleta e male
organizzata.
Mentre
girava intorno allo stand vide il commesso dalla faccia buona che,
indicandolo, parlava con un altro, piegato in due dal
ridere.
-Ridete,
ridete. Quando verrà il momento non potrete scegliere, e
starete scomodi per lunghissimo tempo!-
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