Poesia magica, perché sembra di vedere
queste navi agli ormeggi, mosse dalla mareggiata, con gli alberi che s'inclinano
ondeggiando e l'acre olezzo salmastro che giunge fino al nostro naso.
Mattino nel porto
di Boris
Pasternak
In un'illusoria bellezza invernale
dormicchia la rada tra la foschia dell'alba,
sonnolenta avvolgendosi nella caligine
col suo viluppo di alberature
e bagnandosi, come nella guazza,
con i pennoni ondeggianti
nell'argento e nella madreperla
dei fanali quasi morenti.
Striscia appena appena
il mareggio del mattino.
Ogni sussurro appena percettibile,
quanto più fievole, quanto più piccolo,
si ripercuote con un tremito,
nel corpo delle navi.
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