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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Ricordo di fanciullezza, di Attilio Bertolucci 09/05/2014
 

Il ricordo di una giornata di quando si era fanciulli, un mirabile esempio di stile e di capacitą di ricreare un'atmosfera. Chiari si avvertono negli ultimi versi i sensi di paura e di gioia che a sera affrettano i ragazzi verso casa.

 

 

 

Ricordo di fanciullezza

di Attilio Bertolucci

 


Le gaggie della mia fanciullezza
dalle fresche foglie che suonano in bocca..
Si cammina per il Cinghio asciutto,
qualche ramo pił lungo ci accarezza
la faccia fervida, e allora, scostando
il ramo dolce e fastidioso, per inconscia vendetta
si spoglia di una manata di tenere foglie.
Se ne sceglie una, si pone lieve
sulle labbra e si suona camminando,
dimentichi dei compagni.
Passano libellule, s'odono le trebbiatrici lontane,
si vive come in un caldo sogno.
Quando pił la cicala non s'ode cantare,
e le prime ombre e il silenzio della sera ci colgono,
quasi all'improvviso, una smania prende le gambe
e si corre sino a perdere fiato,
nella fresca sera, paurosi e felici.


 
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