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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Totocalcio, di Ferdinando Camon 07/06/2014
 

L'interesse prevale sul sentimento; quel che conta nella vita per l'attuale società e far soldi e continuarne a fare sempre di più. C'è un'ironia sottile in questi versi, o meglio in questo raccontino in versi; Camon osserva e annota senza essere un moderno Savonarola, anzi in lui è presente un senso di pietà per chi, inseguendo la Luna, dimentica la Terra.

 

Totocalcio

di Ferdinando Camon

 

 

Il padre è steso incosciente
con la bocca spalancà
senza denti
sul letto di morte,
il figlio gli stringe forte
la mano: «Opà,
mi senti?»,
ma quello niente.
 
«Opà, morirai fra un'ora
e vedrai le cose prima
che accadano: allora
torna a dettarmi la schedina.
 
Fammi sentire un ton
per la vittoria interna,
due ton per la trasferta,
e fammi sentire un tic
se devo segnare una x.
Vieni a trovarmi di sabato,
io sarò sempre all'erta».
 
Mette schedine su schedine
combinando sistemi,
spende soldi senza fine
ma non vince mai premi.
 
La madre protesta: «Falla finita
con tutte queste spese,
è giusto che lui ti faccia dispetto,
perché non gli portavi rispetto
quand'era in vita».

 

 

Da Dal silenzio delle campagne (Garzanti, 1998)

 

www.ferdinandocamon.it

 

 
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