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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Il tempo passato, di Percy Bysshe Shelley 27/06/2014
 

È indubbio che Percy Bysshe Shelley (4 agosto 1792 – 8 luglio 1822) sia stato un grande poeta romantico, anche se forse è più noto per due circostanze che nulla hanno a che fare con la poesia. Infatti, la sua seconda moglie fu Mary Wolstonecraft, l'autrice del famosissimo romanzo Frankenstein, la cui idea nacque per scommessa. Inoltre, le circostanze della sua morte, avvolta nel mistero, rientrarono negli stilemi del romanticismo. Uscito in goletta l'imbarcazione fece naufragio nel golfo di Lerici e il corpo del poeta fu rinvenuto a riva solo dieci giorni dopo. Le sue spoglie riposano a Roma, nel cimitero protestante. Panteista per natura, filosofia che si riflette nei suoi versi, fu un cultore dei miti, e infatti non pochi furono i poemi che compose. I suoi versi non sono né aulici, né spogli, in un equilibrio strutturale che se non fu apprezzato dalla sua generazione successiva, poco a poco lo pose all'attenzione dei letterati che giustamente finirono per attribuirgli quei meriti troppo a lungo ignorati.    

 

 

 

Il tempo passato

di Percy Bysshe Shelley



Come il fantasma d'un amico amato
è il tempo passato.
Un tono che ora è per sempre volato
via, una speranza che ora è per sempre andata
un amore così dolce da non poter durare
fu il tempo passato.

Ci furon dolci sogni nella notte
del tempo passato.
Di gioia o di tristezza, ogni
giorno un'ombra avanti proiettava
e ci faceva desiderare
che potesse durare
quel tempo passato.

C'è rimpianto, quasi rimorso, per
il tempo passato.
E' come il cadavere d'un bimbo molto
amato che il padre veglia, sinché
alla fine la bellezza è un
ricordo, lasciato cadere
dal tempo passato.

 

 
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