Chi è che non la conosce, chi è che non l'ha studiata a scuola? Da quei
giorni trascorsi sui banchi tanto tempo è passato, eppure ogni tanto mi
sovvengono dei versi, forse i più tristi, forse i più crudi, anche perché quell'atomo
opaco del Male ancora imperversa, fra violenze e conflitti, quasi un destino
che incombe sugli uomini, carnefici e vittime in un dramma vissuto per millenni
e che temo così continuerà.
X
Agosto
di Giovanni Pascoli
San Lorenzo, io lo so
perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine
al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
Ora è là come in
croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava
al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa
romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano
E tu, Cielo,
dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Da Myricae