Forse non cosė nota come altre sue pur tuttavia questa
poesia ben delinea stile e impronte dell'autore. Incalzante, roboante, e
comunque indiscutibilmente dannunziana e
a maggior ragione, visto di che tratta, spumeggiante.
L'onda
di
Gabriele D'Annunzio
Palpita, sale,
si gonfia,
s'incurva,
s'alluma, propende.
Il dorso ampio
splende
come cristallo;
la cima leggiera
s'arruffa
come criniera
nėvea di cavallo...
O sua favella!
Sciacqua, sciaborda,
scroscia, schiocca,
schianta
romba, ride, canta,
accorda, discorda,
tutte accoglie e
fonde
le dissonanze acute
nelle sue volųte
profonde,
libera e bella,
numerosa e folle,
possente e molle,
creatura viva
che gode
del suo mistero
fugace.
|