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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Era color del mare, di Camillo Sbarbaro 03/09/2015
 

Fra i ricordi quello di un amore passato è quello che, quando riaffiora, stimolato da un segnale, da un luogo, da un momento di luce, più rivive fulgido per poi scolorire in una grigia nebbia.

 

 

 

Era color del mare

di Camillo Sbarbaro

 


Era color del mare e dell'estate

la strada fra le case e i muri d'orto

dove la prima volta ti cercai.

All'incredulo sguardo ti staccasti

un po' incerta dall'altro marciapiede.

Nemmeno mi guardasti. Mi stringesti,

con la forza di chi s'attacca, il polso.

A fianco procedemmo un tratto zitti.

Una macchina adesso mi portava,

procella appena dominata, verso

il luogo di quel primo appuntamento.

Già la svolta il mio cuore riconosce

e, raffica, la macchina imbocca,

ed ecco tu ti stacchi

un po' incerta dall'altro marciapiede.

(Non era che un crudele immaginare:

paralitico tenta con quest'ansia

la parte, se già il male guadagni).

Il tempo di pensarti; ma nell'attimo

che dolcissima spina mi trafisse!

Acuta come questa non mi desti

altra gioia, non mi potevi dare.

T'amavo. Amavo. Anche per me nel mondo

c'era qualcuno.

O strada tra le case, benedetta,

dove la prima volta nella vita

pietà d'altri che me mi strinse il cuore.



 
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