Di umili origini, ma tanto
brava da essere stata la prima donna ammessa all'Accademia d'Italia, Ada Negri
è una grande poetessa, forse oggi un po' trascurata, ma che sarebbe opportuno
che fosse di nuovo inserita nei programmi scolastici, per l'armonia dei versi,
per un tenue soffuso pessimismo che li permea e per quella capacità di
descrivere non solo il mondo che le stava intorno, ma anche gli aspetti più
reconditi del suo animo.
I giardini nascosti
di Ada Negri
Amo la
libertà de' tuoi romiti
vicoli e delle tue piazze deserte,
rossa Pavia, città della mia pace.
Le fontanelle cantano ai crocicchi
con chioccolìo sommesso: alte le torri
sbarran gli sfondi, e, se pesante ho il cuore,
me l'avventano su verso le nubi.
Guizzan, svelti, i tuoi vicoli, e s'intrecciano
a labirinto; ed ai muretti pendono
glicini e madreselve; e vi s'affacciano
alberi di gran fronda, dai giardini
nascosti. Viene da quel verde un fresco
pispigliare d'uccelli, una fragranza
di fiori e frutti, un senso di rifugio
inviolato, ove la vita ignara
sia di pianto e di morte. Assai più belli
i bei giardini, se nascosti: tutto
mi pare più bello, se lo vedo in sogno.
E a me basta passar lungo i muretti
caldi di sole; e perdermi ne' tuoi
vicoli che serpeggian come bisce
fra verzure d'occulti orti da fiaba,
rossa Pavia, città della mia pace.
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