Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
  Poesie  Narrativa  Poesie in vernacolo  Narrativa in vernacolo  I maestri della poesia  Poesie di Natale  Racconti di Natale 

  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Soldato caduto, di Renzo Pezzani 30/10/2015
 

Siamo vicini al 4 novembre, giorno in cui si commemora la vittoria in una guerra che ci privò della nostra migliore gioventù. Più che da festeggiare l'evento, si deve coltivare la memoria, al fine di comprendere che non esistono guerre giuste o ingiuste, esistono solo uomini contro uomini in una macabra rappresentazione di grande macelleria. La poesia di Pezzani ha l'indubbio merito di porre l'accento sui tanti caduti senza un perché.

 

 

 

Soldato caduto

di Renzo Pezzani

 

 

Nessuno forse sa più
perché sei sepolto lassù
nel camposantino perduto
su l'Alpe, soldato caduto.
Nessuno sa più chi tu sia
soldato di fanteria,
coperto di erbe e di terra,
vestito del saio di guerra,
l'elmetto sulle ventitré
ed ora sei tutto di Dio.
Nessuno ricorda perché

posata la vanga, il badile,
portando a tracolla il fucile,
salivi sull'alpe, salivi,
cantavi e di piombo morivi,
ed altri moriron con te.
Ed ora sei tutto di Dio,
il sole, la pioggia, l'oblio
t'han tolto anche il nome d'infronte
non sei che una croce sul monte
che dura nei turbini tace
custode di gloria e di pace.



 
©2006 ArteInsieme, « 014037524 »