Come
Piero Chiara, di cui fu amico, Vittorio Sereni trova ispirazione
soprattutto nel luogo natio, come testimonia anche la poesia che
segue.
Inverno
a Luino
di
Vittorio Sereni
Ti
distendi e respiri nei colori.
Nel golfo irrequieto,
nei
cumuli di carbone irti al sole
sfavilla e
s'abbandona
l'estremità del borgo.
Colgo
il tuo cuore
se nell'alto silenzio mi commuove
un
bisbiglio di gente per le strade.
Morto in tramonti
nebbiosi d'altri cieli
sopravvivo alle tue sere
celesti,
ai radi battelli del tardi
di
luminarie fioriti.
Quando pieghi al sonno
e dài
suoni di zoccoli e canzoni
e m'attardo smarrito ai tuoi
bivi
m'accendi nel buio d'una piazza
una luce
di calma, una vetrina.
Fuggirò
quando il vento
investirà le tue rive;
sa
la gente del porto quant'è vana
la difesa dei
limpidi giorni.
Di
notte il paese è frugato dai fari,
lo borda
un'insonnia di fuochi
vaganti nella campagna,
un
fioco tumulto di lontane
locomotive verso la frontiera.
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