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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Un fanciullo, di Tito Marrone 03/05/2017
 

Tito Marrone (Trapani, 9 marzo 1982 – Roma, 24 giugno 1967) rientra fra quei poeti, meno noti, ma non meno bravi, e che pertanto sono meritevoli di attenzione. Prendete la poesia che segue, misurata, dolente nella figura del bimbo che lascia questo mondo; non c’è enfasi, eppure riesce a essere struggente come poche altre.





Un fanciullo

di Tito Marrone





Tu che mi guidi per mano 
lungo le gelide vie, 
senza parlarmi, straniero, 
dove mi porti? lo ti seguo 
docile: sono un fanciullo 
docile. Oh, portami al sole! 
lo non so stare nell' ombra 
senza la mamma vicina. 
Quando, la notte, dormivo, 
io non temevo di niente; 
c'era con me la mia mamma: 
c'era nell'ombra la luce. 
Ora, non so perché faccia 
questo infinito viaggio; 
sono stanchissimo: cade 
sopra il mio petto la testa. 
Sembrami che di lontano 
vengano voci infantili.
Per ch' io sorrida, mi porti 
verso i piacevoli giochi? 
Vedo lontani fanciulli. 
Sono i miei piccoli amici? .. 
C'è la mamma con loro? .. 
Sono contento. Sorrido. 



 
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