Poetessa
di grande incisività e delicatezza Ada Negri ha nei suoi versi
un fascino del tutto particolare, una sorta di ricordo-rimpianto che
tanto fa bene all’animo del lettore.
Le
pannocchie
di
Ada Negri
Or
che il granturco fu raccolto, a gara
le massaie hanno appeso in
molte file
alle rozze verande le pannocchie.
Splendono le
pannocchie sui graticci
di legno, gialle, d'un bel giallo
ardente
ch'è quasi rosso, fitte di rotondi
chicchi,
liete allo sguardo e liete al cuore.
Voi superbe, o massaie, per
la casa
parata a festa come al Corpus Domini,
quando fra
canti e mortaretti passa
col suo Gesù la Vergine
Maria!
Splendono le pannocchie al sol d'autunno,
tutte
certezza; ed ai fanciulli parlano
della polenta che la madre al
fuoco
del nel paiolo rimesta, e d'un sol colpo
sul tagliere
arrovescia, e, nel buon fumo
ravvolta, suddivide in tante
fette
quante le bocche.
Giunto
poi che sia
gennaio con la sizza come frusta
che
scocchi su la pelle e con la neve
alta sino ai polpacci, oh,
benedetta
la polenta che scalda mani, gola
e sangue, mentre
sugli alari avvampano
secchi rami di pino intorno al ceppo,
e
dalle travi del soffitto in strane
ombre discende, adagio
adagio, il sonno.
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