Ecco
un’altra voce poetica che ascolto sempre con grande piacere,
con quella capacità di poetare che spumeggia come un torrente
montano e con i temi che tratta, mai pochi, anche se la natura,
direttamente o indirettamente, quasi sempre è presente. Il
ritorno al paese trova quanto era presente nell’infanzia,
eppure tutto sembra diverso, perché è cambiato lo
spirito ed un dramma tale che dopo una notte insonne fugge.
L’esperienza di una vita hanno reso alieno il passato che lui
vedeva da bambino, tanto che ciò che era, ed è ancora,
lo fa sentire estraneo, al punto che perfino il suono della propria
voce lo fa inorridire.
Partenza
mattutina
di
Vincenzo Cardarelli
Al
mio paese non posso dormire.
Sempre mi leverò coi primi
albori
e fuggirò insalutato.
Quanti mattini della
mia infanzia
furon simili a questo,
libeccioso e
festivo,
con la marina burrascosa. in vista
e la terra
bagnata.
Quante volte percorsi questa strada
ove oggi
mi ritrovo e mi stupisco
d'essere ancora al mondo.
Sconosciuto,
inatteso,
ecco
mi in via di nuovo
per quella stazioncina solitaria
in
cui vissi bambino, a cui ritorno,
e tutto il mio passato
mi
frana addosso.
Inorridisco al suono
della mia voce.
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