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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Meriggiare, di Eugenio Montale 14/12/2010
 

Poeta raffinato, un po' introverso, ma deciso nelle scelte, Eugenio Montale passa attraverso due guerre lasciando un segno indelebile, pur in presenza di una produzione piuttosto limitata.  Poche, quindi, le raccolte, come le poesie, in cui, per sua stessa ammissione, tratta della condizione umana, astraendo dal tempo e dal luogo, in una ricerca interiore volto a scoprire la pių intima essenza.

 

 

Meriggiare

di Eugenio Montale

 

 

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'č tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

 

(da Ossi di seppia)

 

 
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