Poeta raffinato, un po' introverso, ma
deciso nelle scelte, Eugenio Montale passa attraverso due guerre lasciando un
segno indelebile, pur in presenza di una produzione piuttosto limitata. Poche, quindi, le raccolte, come le poesie, in
cui, per sua stessa ammissione, tratta della condizione umana, astraendo dal
tempo e dal luogo, in una ricerca interiore volto a scoprire la pių intima
essenza.
Meriggiare
di Eugenio Montale
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle
crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare
tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E
andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'č tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
(da Ossi di seppia)