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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Veglia, di Giuseppe Ungaretti 08/09/2011
 

Poesia di rara intensità, che racchiude il senso estremo dell'esistenza nella gioia intima e profonda di chi è ancora vivo con la morte accanto.

 

 

 

 

Veglia

(Cima Quattro il 23 dicembre 1915)

di Giuseppe Ungaretti

 

 

Un'intera nottata

buttato vicino

a un compagno

massacrato

con la sua bocca

digrignata

volta al plenilunio

con la congestione

delle sue mani

penetrata

nel mio silenzio

ho scritto

lettere piene d'amore

 

Non sono mai stato

tanto

attaccato alla vita

 

 
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