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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Volarono, di Giuseppe Ungaretti 19/02/2012
 

Un Ungaretti un po' diverso, in quell'afflato con la natura, intriso di una rassegnata malinconia, sull'onda quasi del poetare pascoliano.

 

 

 

 

 

 

 

Volarono

di Giuseppe Ungaretti

 

 


Di sopra dune  in branco pavoncelle
Volarono e, quella sera, troppo vitrea,
Si ruppe con metallici riflessi
A lampi verdi, turchini , porporini.
Pavoncelle calate qui ,
In Sardegna svernato, l'altro giorno.
Le odo, mentre camminano non viste,
Che, frugando se capiti un lombrico,
Per non smarrirsi, di già è buio, stridono.
 Tornate al nido, all'alba domattina.

Lo troveranno vuoto,
E la prima dozzina degli ovetti
Scovati «< Zitti!» « Piano!  ») dai monelli.

Si porta in bicicletta a Guglielmina,
 È Primavera.

 
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