Ne ha scritte tante e molte assai
belle, ma questa, ogni volta che la rileggo, mi pervade di malinconica
serenità, con quella natura che mi entra dentro e mi dà la misura della mia
piccola realtà, un atomo di polvere di stelle che si brucia in un infinitesimo
dell'eternità.
Croce di Sentieri
di
Mario Luzi
Sfuma
l'acqua precipite i pendii,
più
le siepi non ronzano e le more
si
coprono di bruma. Tu devii
dalla
tua ombra, a poco a poco è sera.
Vaghe,
più vaghe errano dietro un velo
di
polvere le vespe, i cani ansanti
e
le viottole: l'aria intorno al melo
s'annebbia,
un breve spirito trascorre.
I
ruscelli profumano di miele
e
di menta svanita sotto i ponti
minuscoli
ove passi insieme al sole
ed
ai lenti colori della vita.
Dietro
i tuoi quieti passi che mi lasciano
qua
seduto sull'argine nel bianco
splendore
della polvere, che fugge,
che
si stacca per sempre dal mio fianco?
La
voce dei pastori nelle gole
dei
monti si raggela, dalla selva
esce
fumo e si tinge di viola,
le
mie vesti si velano di brina.
|