L'intervista
è ad Andrea Camilleri, autore siciliano (è nato a
Porto Empedocle in provincia di Agrigento il 6 settembre 1925) di grande
successo. Nonostante la sua diffusa notorietà, ritengo opportuno fornire alcuni
cenni biografici, con notizie prevalentemente attinte sul web e in particolare
sul sito “Andrea Camilleri Fan Club” (http://www.vigata.org/).
Negli
anni 1945 – 1950 pubblica poesie e racconti, vincendo anche il premio St. Vincent; dal 1949 ha iniziato l' attività di regista e sceneggiatore, legando il suo nome
ad alcune delle più note produzioni gialle della Televisione Italiana, quali i
telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret; inoltre, si è occupato della messa in scena di
diverse opere teatrali, fra le quali quelle di Luigi Pirandello.
Gradualmente
ha affiancato a questa attività quella di scrittore; nel 1978 si ha il suo
esordio nella narrativa con il romanzo “Il corso delle cose”, (Lalli editore), ma l'esito non è
fortunato. Nel 1980 riesce a far pubblicare da Garzanti “Un filo di fumo” , primo di una lunga
serie di romanzi ambientati fra la fine del 1800 e l'inizio del XX secolo nella
immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Nel 1992 viene dato alle stampe per i tipi di Sellerio,
la casa editrice che pubblica la maggior parte delle sue opere, il romanzo “ La
stagione della caccia”. Questa volta il successo è immediato e corposo,
ulteriormente incrementato nel 1994 con l'uscita de “La forma dell'acqua” , il primo di una lunga serie che vede protagonista il
Commissario Montalbano. La sua produzione è veramente
notevole e sempre di livello elevato; è caratterizzata dalla capacità di
ricreare in modo coinvolgente l'ambientazione e nel saper inventare e ben
delineare personaggi mai banali, ma sempre perfettamente integrati nelle trame.
Senza
provvedere a elencare tutte le sue opere, e questo per evidenti ragioni di
spazio, ritengo invece opportuno comunicare l'imminente uscita (per l'esattezza
il 9 novembre) di un altro suo romanzo (Le ali della sfinge – Sellerio Editore) con protagonista il commissario Montalbano.
Perché
scrivi?
Perchè
mi piace.
Alla base di tutte le tue
opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
No,
quando voglio mandare messaggi scrivo lettere.
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
La
lettura è l'unica scuola di scrittura. Più si legge e più si impara
a scrivere.
Che cosa leggi di solito?
Di
solito leggo romanzi, saggi storici e letterari.
Quando hai iniziato a scrivere?
Che
io mi ricordi all'età di 7 anni con una poesia alla
mamma, da allora ho continuato sempre salvo un'interruzione trentennale
dedicata totalmente al teatro.
I tuoi rapporti con
l'editoria.
Dopo
dieci anni di rifiuti da tutti gli editori, quando ho pubblicato il mio
primo libro e ha avuto successo i rapporti sono cambiati sino a diventare ottimi. Però tra gli editori che allora mi rifiutarono
non esisteva ancora la casa editrice Sellerio.
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Tutto
quello che mi piace scrivere cerco di scriverlo.
Scrivere ha cambiato in
modo radicale la tua vita?
No,
certo non in modo radicale. Sicuramente ogni giorno che scrivo trovo un motivo
in più per apprezzare la vita.
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
L'unico
consiglio che mi sento di dare è quello di insistere.