Antonio Messina nasce nel 1958 a Partanna,
in provincia di Trapani. Vive a Padova.
La sua prima opera di narrativa L'assurdo respiro delle cose tremule,
incontra l'entusiasmo di molti lettori, ed anche la critica spende parole
d'elogio. L'opera viene recensita su quotidiani,
riviste telematiche e cartacee, e riesce a vendere un buon numero di copie in
libreria, senza nessun supporto pubblicitario, grazie al passaparola dei
lettori.
Nel 2006 viene
pubblicata la raccolta di racconti La Memoria dell'acqua - con introduzione di
Elisabetta Blasi – per i tipi de Il Foglio Letterario, Piombino.
Altri racconti vengono singolarmente
editi:
-
da L'ombra nella Bottiglia
è stato realizzato, nel [2005],
un cortometraggio. Il progetto è partito su iniziativa del direttore artistico
(Roberto Messina) del Teatro Scuola Grifo D'oro – nell'ambito di un concorso
nazionale patrocinato dalla Regione Sicilia, provincia di Trapani, comune di Partanna, BBC Belice, Atp
Trapani. Questo cortometraggio sull'alcolismo ha vinto nel [2005] il Primo premio a Città di
Castello; il testo inoltre viene richiesto dalle
migliori riviste telematiche e, pubblicato in cartaceo da Progetto Babele
(Modena), da Tam Tam
(Roma), nel [2005]
La Marea. Il racconto viene
pubblicato, nel[2005], dalla rivista
sarda Gemellae e richiesto dalle migliori riviste
telematiche, anche internazionali: Casa da Cultura (Portogallo) Isla Nigra Sud America.
Alcune liriche sono presenti in
qualificate antologie poetiche:
-
E
noi ad Amarci in antologia - Parole d'Amore, [2006]
Il Gesto in antologia- di I Segreti di Pulcinella, [2005]
Sogni di Carta in antologia Penna D'oca, [2005]
L'editore è Giulio Perrone, Roma
La lirica Fiumi di porpora compare nella sezione poetica della Biennale di Venezia-Repubblica.It.
Perché scrivi?
Per necessità, desiderio,
anelito, bisogno d'altrove, volontà di non fermarsi sulla superficie delle
cose- Io amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che
attraversano- Friedrich Wilhelm
Nietzsche. Ho attraversato il dolore, sperando di
trovare la felicità… è l'amore che unisce, dilaga e sconfigge la morte, anzi per essere precisi l'idea che l'uomo ha della
morte, infatti, il più terribile dei mali, cioè la morte, non è niente per noi,
dal momento che, quando noi ci siamo, la morte non c'è, e quando essa
inesorabilmente arriva, noi non ci siamo più, diceva il filosofo.
Alla base di tutte le tue
opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
È un messaggio d'amore, è
l'incessante ricerca dell'uomo contemporaneo di trovare "angoli" di
quiete e così riflettere sul senso delle scelte, dei gesti: un perire e
rinascere, in un continuo alternarsi di luci e di ombre. Il libro nasce,
infatti, dal bisogno di cercare il significato e il destino della vicenda
umana, di comprendere la ragione del dolore e del male che imperversa ovunque.
Nasce da un irrefrenabile desiderio d'amore e d'armonia, di un'anima errante
che tenta d'afferrare il sogno e la luce, comunque consapevole del misero destino terreno».
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
Leggere è fondamentale:
risposta netta ma efficace; in questo caso non servono tante parole.
Che cosa leggi di solito?
Asimov, Calvino, Ray
Bradbury, Gorge Orwell, Tolkien,
Robert E. Howard,
Cesare Pavese, Ballard, Nietzsche,
Eraclito, Democrito, C.S. Lewis
( Lontano dal pianeta silenzioso), Shiel ( La nube purpurea), Matheson
( I am legend)
: sono questi i miei autori preferiti. Dimenticavo: il grande Lem di Solaris.
Quando hai iniziato a
scrivere?
Non c'è inizio e nemmeno
epilogo, tutto si svolge dentro di te, tutto è ricerca, sogno. Il problema, a
parte la naturale vanità di ogni autore, è un altro. Se scrivi per comunicare
le tue emozioni, allora, se usi l'anima e il coraggio degli illuminati per
creare mondi, allora… non arrivi mai, resti sospeso ad
oscillare su una corda tesa, e dall'alto, in bilico, vedi l'approdo, luci e
lanterne a riflettersi sul mare, e trasmetti al lettore la tua passione, viaggi
con lui, nel sogno. Questo è il vero segreto della letteratura ‘rendere gli
altri un poco più felici di come li hai lasciati'
così diceva Arthur Conan Doyle. Ho iniziato tardi, e non credo smetterò: era
destino, era il sogno della mia vita, ma io non conoscevo il mio destino…
I tuoi rapporti con
l'editoria.
Dicono che per pubblicare
con i grandi, sovente ci vuole una buona dose di fortuna; io dico che servono
amicizie, non si spiegherebbe altrimenti come testi mediocri vengono
pubblicati da grandi editori. Ma qui il ragionamento è molto complicato,
comunque basterebbe leggere Quasi quasi faccio un
corso di scrittura e Nemici Miei, per avere un quadro completo delle situazione. Hanno accusato l'autore (Gordiano Lupi,
che è anche il mio editore) d'essere invidioso, di buttare fango su Faletti e compagnia: io sono d'accordo con lui, la sua
analisi è lucida, onesta, “mostra” verità mai affermate. Ti faccio un esempio,
idea già espressa da qualche editore, di cui non ricordo il nome. Prendi un
autore di successo, uno scrittore osannato dalla critica, uno che vende
centinaia di copie, anzi prendi il suo nuovo lavoro (dattiloscritto), aggiungi
un nome inventato e invialo per editori: penso che ci sarebbe da ridere… non so
se mi sono spiegato. Dagli editori a pagamento meglio tenersi alla larga, dai
corsi di scrittura pure, servono a spillare quattrini, punto e basta. Meglio
leggere, leggere ottimi autori, per affinare, ascoltare il suono delle parole,
cercare di migliorare la forma… ecco cosa veramente serve ad uno scrittore,
sempre che ci sia il talento, che io ritengo la cosa fondamentale.
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Le Vele di Astrabat, in uscita i primi di settembre per il Foglio
Letterario.
Scrivere ha cambiato in
modo radicale la tua vita?
Ho incontrato per strada
un uomo molto povero ed innamorato, portava un vecchio cappello ed un cappotto
strappato. L'acqua gli entrava nelle scarpe e le stelle nell'animo. Victor Hugo.
Il desiderio d'amore ha
cambiato la mia vita: scrivere d'amore mi ha reso felice.
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
Se scrivi per comunicare
le tue emozioni, allora, se usi l'anima e il coraggio degli illuminati per
creare mondi, allora… non arrivi mai, resti sospeso ad
oscillare su una corda tesa, e dall'alto, in bilico, vedi l'approdo, luci e
lanterne a riflettersi sul mare, e trasmetti al lettore la tua passione, viaggi
con lui, nel sogno. Questo è il vero segreto della letteratura ‘rendere gli
altri un poco più felici di come li hai lasciati'
così diceva Arthur Conan Doyle. Ci vuole comunque il talento, senza di quello non si
creano mondi.