L'intervista è a
Miriam Ballerini, giovane autrice che ha al suo attivo ben tre libri
pubblicati in soli quattro anni (Il giardino dei maggiolini, Dietro il sorriso
del clown, La casa degli specchi). Benché prediliga la narrativa si diletta anche a scrivere
raffinate poesie.
Perché scrivi?
Scrivo
perché l'ho sempre fatto, fin da quando avevo dodici
anni. E' una passione, una molla interiore. Scriverei anche
se non avessi avuto la fortuna di pubblicare 4 libri.
Alla base di tutte le tue opere
c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
Mi
sono sempre ripromessa che se fossi riuscita a scrivere per gli altri, avrei
dato voce a chi non ce l'ha. Scrivo per gli
emarginati, per i giudicati, per far avvicinare le persone a problemi ai quali
non darebbero che un'occhiata superficiale. Infatti, nei miei romanzi, seppur
inventati, tratto di tematiche sociali.
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
Certamente!
Io non ho studiato, mi sono fermata alla terza media e se non fosse stato per
la mia passione per la lettura, non sarei mai riuscita a migliorarmi. Leggere è
vivere molte vite, è distrazione, divertimento, cultura.
Che cosa leggi di solito?
Scrivo
di narrativa, ma amo l'horror, e per questo sono un lettore atipico! Il mio
preferito è Stephen King.
Sono appassionata di thriller che trattano di delitti seriali.
Ma, ovviamente, leggo di tutto,
dai libri di letteratura, a quelli di filosofia, di psicologia… e, per lavoro,
visto che scrivo recensioni, leggo tutto quello che posso!
Quando hai iniziato a
scrivere?
Come
già detto, avevo circa dodici anni. E i miei primi scritti erano dei racconti dell' orrore! Per fortuna, visto che come scrittore di quel
genere valgo davvero poco, ho cambiato
strada!
I tuoi rapporti con
l'editoria.
L'editoria
… quale piaga! Io ho impiegato quasi dieci anni per trovare delle case editrici
che investissero sul mio lavoro, credendo nel mio
talento. Se avessi dovuto pagare, come purtroppo molti
fanno, non avrei mai pubblicato, non ne riconosco il senso.
Al momento ho rapporti di lavoro
con due case editrici, la Eeditrice.com di Genova e la Otma
Edizioni di Milano.
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Un
bel thriller mi intrigherebbe molto! Ma non credo proprio di esserne in grado,
non so creare la suspence necessaria.
Scrivere ha cambiato in
modo radicale la tua vita?
Scrivere è terapeutico, aiuta, secondo me, prima di tutto se stessi. A sfogarsi, a estraniarsi, a stare meglio.
Poi, ovviamente, la mia vita è cambiata perché ora è
indirizzata tutta al mio lavoro, allo scrivere, oltre ai romanzi, anche per
delle riviste e dei siti internet.
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
Leggete
molto e non cercate di imitare nessuno, ma createvi uno stile vostro.
Non perdete mai il piacere dello
scrivere e, se non riuscite
a pubblicare subito, non buttatevi via vendendovi; se avete del
talento verrà riconosciuto prima o poi.