Verga
verista
Ideologia
e forme narrative
di
Antonio Catalfamo
Edizioni
Solfanelli
Saggistica
Pagg.
208
ISBN
978-88-3305-393-6
Prezzo
Euro 15,00
Ad
ogni anniversario, il pensiero e l’opera di Giovanni Verga si
ripropongono come un «caso», la cui valutazione, da parte
dei critici, è condizionata dal «contesto», in cui
essa si inserisce. Così, in questo centenario della morte
dello scrittore siciliano, il «riflusso nel privato», che
domina la società italiana ormai da tanti anni, ha portato
buona parte degli studiosi a riproporre, seppur in varianti
ingegnose, letture di carattere formalista, lungo la scia dello
«strutturalismo», del «post-strutturalismo»,
del «decostruzionismo», ecc., che mirano a mettere non
solo «fuori campo», ma anche «fuori gioco»,
l’autore, per non affrontare la questione spinosa della sua
«ideologia».
Il
presente volume vuole segnare una svolta, conducendo un’analisi
«integrale» dell’opera del Verga, che, seguendo
l’esempio di De Sanctis e di Gramsci, ma anche di Auerbach e
della migliore tradizione filologica italiana (Pasquali, Timpanaro),
evidenzi l’«unità inscindibile» che vi è
in essa tra «forma» e «contenuto», vale a
dire tra contenuti ideologici e forme letterarie, nella
consapevolezza che le forme «estetiche» sono
contemporaneamente forme «morali» e che la lingua ha in
sé una inseparabile dimensione «ideologica»,
incorpora e veicola la concezione generale del mondo propria
dell’autore.
Antonio
Catalfamo
è
nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) nel 1962. Ha operato a
livello accademico presso le cattedre di Letteratura italiana delle
Università di Cassino e di Messina e presso la cattedra di
Storia della filosofia contemporanea dell’Università di
Messina. Nell’anno accademico 2014-2015 ha insegnato
Letteratura teatrale italiana nell’ateneo messinese,
nell’ambito del Corso di Studi «Turismo culturale e
Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo»
(DAMS). Attualmente è abilitato, tramite concorso nazionale,
all’insegnamento come Professore Associato di Letteratura
italiana e di Letteratura italiana contemporanea nelle
Università.
È
coordinatore dell’«Osservatorio permanente sugli studi
pavesiani nel mondo», con sede a Santo Stefano Belbo (Cuneo),
nella casa natale di Cesare Pavese, per conto del quale ha sinora
curato diciotto volumi di saggi internazionali di critica pavesiana.
È direttore del Centro Studi «Nino Pino Balotta»
di Barcellona P.G. (Me).
Ha
pubblicato diversi libri di poesie, narrativa, saggistica. Collabora
a giornali e riviste italiane e straniere.
Con
le edizioni Solfanelli ha pubblicato: Il
racconto della realtà (2012); Cesare
Pavese. Mito, ragione e realtà (2012); Letteratura
e cultura dei ceti subalterni in Italia (2012); Dario
Fo, un giullare nell’età contemporanea (2012); I
confini della letteratura. Filosofia e scienza nell’opera
letteraria (2014); Antonio
Gramsci: una «critica integrale». Giornalismo,
letteratura e teatro (2015); Il
«neo-umanesimo» di Nino Pino. Scienza e
letteratura (2016); Giulio
Cesare Croce: Bertoldo e il mondo popolare. Nuove soluzioni
critiche (2016); Scrittori
piemontesi del Novecento: una lettura «intertestuale» (2016); Rocco
Scotellaro. Mito, storia e poesia (2016); Piero
Gobetti critico letterario e teatrale (2017); Davide
Lajolo: il «nido» e il «sogno in
avanti» (2017); Giovanni
Boccaccio tra letteratura «cortese» e letteratura
«popolare» (2018); Carlo
Levi. Viaggio nella simbologia del mondo contadino e palingenesi
sociale (2019); Dante
contro Cavalcanti. «Ortodossia» e «miscredenza»
nella temperie politico-dottrinale del loro tempo (2019); La
poesia di Bartolo Cattafi: testi e contesti (2020), Corso
di base di letteratura italiana (2020).
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