Senza
tono né
suono
Sin
ton ni son
di
Felix Luis Viera
Edizioni
Il Foglio Letterario
Poesia
Pagg.
436
ISBN
9788876069307
Prezzo
Euro 16,00
Traduzione
di Gordiano Lupi
Prefazione
di Josè Prats Sariol
Versi
spezzati, alla ricerca continua di un dialogo, che vogliono farsi
notare. Anche se è soltanto l’eco, l’illusione di
essere ascoltati. La caratteristica peculiare delle poesie di Félix
Luis Viera va ricercata in un atteggiamento romantico tra il
desiderio di avventura e la necessità di un sostegno
spirituale, di un interlocutore esplicito. Le ferite della sua lirica
mettono in evidenza quello che un tempo ha rappresentato la forza
della nazione, l’armatura della patria, la base delle speranze
sociali, dopo una rivoluzione frustrata e un esilio sopportato per
decenni. Sono versi spezzati esternamente, contestualizzati agli
eventi cubani, ma anche al loro interno perché si sente che
trasmettono con intensità verbale le esperienze che sono
servite da motivazione. Per questo – e perché l’autore
è stato molto duro con se stesso, quando ha deciso nel 2002 di
non scrivere più poesie – la sua antologia definitiva
(Sin
ton ni son)
è diventata un corpus lirico importante che va affrontato con
adeguata preparazione. La prima domanda che ci facciamo è
perché il titolo definitivo di Sin
ton ni son.
Prima di tutto perché il primo libro di Viera aveva il
suggestivo titolo – uno dei migliori nella poesia cubana –
di Una
melodía sin ton ni son bajo la lluvia;
poi perché la ben nota frase popolare indica che Félix
Luis Viera non teme assolutamente chi disprezza la creazione
artistica, né chi cerca in essa qualche utilità
pratica. La locuzione Sin
ton ni son serve
al poeta per dire ai lettori che lui scrive per il puro e semplice
gusto di scrivere, perché da buon amante della poesia
colloquiale utilizza senza alcuna leziosità sia un modo di
dire che una parola volgare, un grido popolare come le conversazioni
a tavola di un gruppo di operai o di dottori, cercando soltanto una
totale spontaneità.La selezione delle poesie è stata
compiuta in maniera rigorosa dallo stesso autore. Affrontare la
lettura di Sin
ton ni son –
lo
ripeto – pretende preparazione. Felix Luis Viera si tiene
lontano dal modo ordinario di antologicizzare e non si limita a
disporre le poesie in ordine cronologico. Una simile routine è
distante mille miglia dalle sovversive intenzioni dell’autore,
che comincia con Mi
coronel,
poesia composta nel 1969, ma non termina con una lirica del 2002 –
anno in cui dice di aver smesso di scrivere poesie – quanto con
l’emblematica Esquema
de los amantes clandestinos,
composta nel 1991. (…) Sono molte le poesie nelle quali il
paradosso acquista progressivamente rilievo, trasformandosi in un
vero e proprio leitmotiv.
Il paradosso, figura retorica costruita usando grande ironia, indica
rottura degli schemi logici, come ne La
más hermosa primavera o
nel deliziosamente allegro e armonioso Prefiero
los que cantan.
La poesia A
veces,
invece, è un vero e proprio antidoto a base di paradosso
contro la trivialità della routine, per contrasto, contro quel
che attendiamo che accada sempre nello stesso modo, contro il
grigiore della ripetitività e dei luoghi comuni. In Elegía
para este hombre perfecto –
satira
sul cosiddetto uomo nuovo del
presunto socialismo cubano
– l’ironia si fa ancora più intensa. In questa
lirica si nota l’influenza dei versi contenuti nella
silloge Fuera
del juego di
Heberto Padilla, che nel 1968 rappresentò un momento
importante della poesia colloquiale ispanica e al tempo stesso dette
uno schiaffo al potere. Félix Luis Viera scrive: Questo
ometto perfetto neppure capace // di mostrare che sotto il volto
possiede sangue // quando una parola si dirige verso di lui come un
coltello.
Altre presenze importanti dell’antologia Sin
ton ni son,
lavoro che contiene trent’anni di creazione letteraria, sono il
tono epigrammatico, la domanda continua e qualcosa di ancora più
raro: la mancanza di una volontà competitiva che lascia il
posto a un’inesorabile vocazione letteraria, il fatto di essere
scrittore perché non esiste altra possibilità. Per
questo, come divertendosi, – altro paradosso – scrive Un
sueño fenomenal,
la cui dedica ricevo con piacere, perché è una poesia
caratterizzata da uno scherzo molto intelligente – alla Bernard
Shaw –; un gioco fraterno, perché l’autore sa bene
che come lui rifiuto le chimere perfezioniste, non ho niente in
comune con il libro
perfetto e
i suoi seguaci accademici. Récord è
un epigramma, ma non è il solo, tra gli altri metto in
evidenza Él
piensa en la polilla e
i versi divertenti e insolenti di Poema
para resolver la tan comentada carencia de crítica literaria,
che dicono: Il
giorno in cui per esempio tu, falegname, // avrai bisogno di una
poesia per segare. Ci
sono altri epigrammi di un solo verso, che sarebbero piaciuti molto a
Nicanor Parra, maestro della poesia colloquiale –. Citiamo
soltanto la logica formale di Página
en blanco,
composta di un solo verso, semplice e ironico: Io
so che un giorno tu mi ucciderai.
La poesia di Viera è una continua domanda, esalta la necessità
di un’altra presenza, fornisce materiale alla caratterizzazione
romantica dell’autore, consapevole di essere niente, pure se
vorrebbe non essere, cosa impossibile. Come confessa in Hay
veces,
dove un verso sussurra: notti
che le luci sono così tristi nelle pozze.
La donna è presente in Aviso
sobre cierta mujer.
Alcuni – la maggior parte dei lettori – ascoltando o
leggendo Pero
siguió,
intendono Podrías.
Le dediche nelle poesie riservate ad autori cubani di generazioni
precedenti, così come l’opera intellettuale –
recensioni e articoli – che caratterizza Félix Luis
Viera, dimostrano senza possibilità di errore che la
sua attività non
tende a escludere ma a includere in maniera fraterna. Manuel Díaz
Martínez, César López e Rafael Alcides –
per esempio – vengono citati in molte poesie e non si tratta
solo della gentilezza di una dedica, quanto che l’autore indica
di essere debitore della loro poetica.Sin
ton ni son mostra
la sua autonomia pur riconoscendosi nella tradizione, non scivola in
alcun tipo di sciocca arroganza, non profuma di alterigia giovanile o
senile… Inoltre è un’antologia indipendente da un
punto di vista politico, scritta da un cubano che vive in esilio, non
fa concessioni al regime, si rende portatore di una propria libera
ideologia. He
visto al cuervo venir fa
riferimento al corvo dell’ultima
poesia di Fuera
del juego e
al simbolismo che proviene dalla nota lirica di Edgar Allan Poe;
inoltre mette in evidenza la tristezza di chi non spera più in
messia e rivoluzioni, ma ha compreso gli inganni dispensati nel
cammino verso il futuro. Félix Luis Viera è tra coloro
che hanno solo un punto di partenza, per questo invito a leggere Sin
ton ni son cominciando
dal suo Brindis,
un vero e proprio elogio
della diversità.
Una poesia che contiene l’essenza della sua poetica spezzata,
come quando a una ragazza dice che è
stata la vita la
bellissima, terribile responsabile di ogni evento, di ogni poesia.
E anche
se non tutta l’acqua è di sorgente,
la tenerezza – sempre decisiva – è la sua Leyenda,
che appare
seduta, da millenni, in una pietra alta, visibile da tutti gli angoli
della Terra.
(Josè
Prats Sariol, Scritto
in Aventura, Florida, gennaio 2019).
Félix
Luis Viera (Santa Clara, Cuba, 1945). Ha pubblicato
i seguenti libri di poesia: Una melodía sin ton ni son
bajo la lluvia (Premio David di Poesía de la
Uneac 1976, EdicionesUnión, Cuba); Prefiero los
que cantan (Ediciones Unión, Cuba, 1988); Cada
día muero 24 horas (Editorial Letras Cubanas, Cuba,
1990 ); Y me han dolido los cuchillos (Editorial
Capiro, Cuba, 1991); Poemas de amor y de olvido (Editorial
Capiro, Cuba, 1994), La que fue (Red de los Poetas
Salvajes, México, 2008) y La patria es una
naranja (Ediciones Iduna, Miami, 2010; Edizioni Il Foglio,
Italia, 2011 —Premio Latina in Versi—; Alexandria
Library, Miami, 2013). Raccolte di racconti: Las
llamas en el cielo (Ediciones Unión, Cuba, 1983); En
elnombre del hijo (Premio de la Crítica 1983,
Editorial Letras Cubanas, reedición 1988) y Precio del
amor (Editorial Letras Cubanas, 1990; Alexandria Library,
Miami, 2015). Romanzi: Con tu vestido blanco (Premio
Nacional de Novela de la Uneac, 1987, Premio de la Crítica
1988, EdicionesUnión, Cuba), Serás comunista,
pero te quiero (Ediciones Unión, Cuba, 1995); Un
ciervo herido (Editorial Plaza Mayor, Puerto Rico, 2002;
Edizoni Cargo, Italia, 2005; Editorial Eriginal Books, Miami, 2012; y
Editorial Verbum, España, 2015); El corazón del
rey (México, 2010); Un loco sí
puede (Editorial Verbum, España, 2015). Infine ha
pubblicato il romanzo breve Inglaterra Hernández (Ediciones
Universidad Veracruzana, 1997). Sta per uscire Sin ton ni
son, un’antologia definitiva della sua poesia.
Gordiano
Lupi (Piombino,
1960). Collabora con Poesia, Futuro
Europa, Inkroci, La
Folla del XXI Secolo, Qui
News Valdicornia,
La Rivista degli Italiani in Francia e
altre riviste. Dirige Il Foglio Letterario Edizioni. Traduce gli
scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz, Felix Luis Viera,
Heberto Padilla e Guillermo Cabrera Infante. Tra i molti lavori
editi, ricordiamo: Nero
Tropicale, Cuba Magica, Un’isola
a passo di son - viaggio nel mondo della musica cubana, Quasi
quasi faccio anch’io un corso di scrittura, Almeno il pane
Fidel, Mi Cuba, Fellini - A
cinema greatmaster, Fame
- Una terribile eredità, Storia del cinema horror
italiano in
cinque volumi, Soprassediamo! - Franco & Ciccio Story.
Ha tradotto La
ninfa incostante di
Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). I suoi romanzi più
recenti sono: Calcio
e acciaio – Dimenticare Piombino, Miracolo a Piombino –
Storia
di Marco e di un gabbiano e Sogni
e altiforni - Piombino Trani senza ritorno (presentati
al Premio Strega 2014, 2016, 2019). Il suo ultimo libro, giugno 2022,
con il fotografo Riccardo Marchionni: Amarcord
Piombino - vol. 1 - I ragazzi di via Gaeta.
Lavori recenti a tema cinematografico: Gloria
Guida, il sogno biondo di una generazione, Tutto Avati –
Il cinema di Pupi Avati, Il cinema rovente di Umberto Lenzi e Il
cinema dei fratelli Vanzina.
Blog di cinema: La
Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/).
Blog di cultura cubana e letteratura: Ser
Cultos para ser libres (http://gordianol.blogspot.it/).
Pagine web: www.infol.it/lupi.
E-mail per contatti: lupi@infol.it
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