Turchi
e barbareschi all'Elba e nell'arcipelago toscano 1501-1595.
Storia
e memoria storica popolare
di
Gianfranco Vanagolli
Edizioni
Il Foglio
Saggistica
Pagg.
120
ISBN
9791256860012
Prezzo
Euro 15,00
Il
7 agosto: "a hore 4 di notte hebbe il Sig.Colonnello aviso che
l'Armata s'era scoperta a la vela verso Monte Christo, et in spatio
di due hore venne un altro aviso che detta Armata era venuta
all'isola di Pianosa". Si trattava di centoquaranta navi, tra
galere, galeotte e fuste, agli ordini, quelle turche e algerine, di
Dragut, succeduto al Barbarossa, morto nel 1548, nella carica di
Kapudan Pascià, e quelle francesi dall'ammiraglio des Aimars. Fu
dato l'allarme: "el Sig. Colonnello [...] fece tirare quattro
pezzi grossi, dui alla fortezza del Falcone e dui a la Fortezza de la
Stella e fece fare molti fuochi [...] et essendo le genti de l'isola
svegliate a le botte d'artiglieria e vedendo i fuochi, la maggior
parte ne venne in la città di Portoferraio e parte si ritirò al
Volteraio et al Giogo et quelli di Marciana a la montagna". I
Turchi non tardarono ad attaccare: "La notte di Lunedì venendo il
Martedì avanti giorno con grandissima pioggia e tempo cattivo
l'Armata messe in terra a Porto Longone e Martedì el dì 8 prese e
svalligiò Capoliveri e Rio et abbrusciò di molte case".
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