Intervista
a Fabio Barcellandi, autore della silloge Parole Alate, edita da Cicorivolta Edizioni.
L'intervistato è Fabio Barcellandi, nativo di Brescia e residente a Ospitaletto (BS); dal 2003 impegna il tempo libero
scrivendo poesie e racconti, partecipando saltuariamente a qualche concorso
letterario e riscuotendo discreti successi. Sue poesie e suoi racconti sono
on-line sui siti Poetare.it,
Impulsesart.it, sul forum
della Writers Magazine
Italia (WMI), ma anche su altri portali nazionali: Opposto.net,
Balbruno.altervista.org che lo ospitano. Un primo corpus di nove poesie è stato
pubblicato nel 2006 nell'antologia “Il Mercante d'Inchiostro” edita da Farnedi Edizioni; un ulteriore
corpus di sette poesie è presente nell'antologia “Florilegio” edita da Lisi
Editore nel 2007; sempre del 2007 è la sua prima raccolta personale, “Parole
Alate”: poesie ispirate dall'omonima canzone di Meg, edita da Cicorivolta Edizioni; un racconto
è stato pubblicato sul numero di febbraio 2007 del mensile Macworld e un secondo sulla rivista Writers Magazine Italia (WMI) no.
7. Sempre sulla WMI no. 11 sono presenti altri due suoi testi poetici.
Collabora con la rivista Writers
Magazine Italia. Coopera con il sito di scrittura creativa Opposto.net, che si
occupa di creatività, narrativa, racconti e poesia; con Tellusfolio.it, il giornale telematico dedicato ad
argomenti di attualità e cultura; ed è il moderatore del forum (Qforum) dedicato alla poesia del il sito Qlibri.it.
- PAROLE
AL VENTO
affacciarmi alla finestra
è già un esser fuori
da me stesso
è la manifesta decisione presa
il primo passo
verso me
come scavare
in ciò che mi sovrasta
dentro
Parole Alate è il titolo della silloge con cui di
fatto sei apparso fra gli editi con un volume di poesie tutte tue. Ce ne vuoi
parlare?
Parole Alate è il titolo dell'omonima canzone di Meg, mia musa
ispiratrice.
L'ascolto, per un certo periodo costante (come spesso mi succede
quando un motivo mi coinvolge emozionalmente) di
questa canzone, mi ha influenzato e guidato nella composizione dei testi
poetici che formano questa raccolta. Arte che stimola altra arte, o come meglio
scrisse Cesare Pavese, che cito come ‘prefazione' del mio lavoro: “Ci colpiscono degli altri le parole che
risuonano in una zona già nostra - che già viviamo - e facendola vibrare ci
permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.”
Meg, col testo della sua canzone, mi ha in pratica suggerito un
catalogo di possibili parole, fra le altre, ed è così che ogni verso della sua
canzone, scomposta, è divenuto il titolo di una mia poesia; in cui ci sono ora,
parole altre, le mie.
La canzone di Meg, chi non la conosce, non potrà ritrovarla, nelle
mie parole, se non all'indice.
Metodologia indubbiamente
originale, ma la domanda che ora ti pongo è questa:
la musica ha influsso al pari delle
parole, nel senso che si può considerare una fonte di ispirazione, oppure è
solo un mezzo che ti consente di astrarti maggiormente dalla realtà che ti
circonda per poterti concentrare nella fase creativa?
Sì, senz'altro, la musica ha influsso al pari
delle parole come fonte di ispirazione, pur nella sua sostanziale diversità. E
questo proprio perché consente di astrarti maggiormente dalla realtà che ti
circonda, portandoti là dove è scritto ciò che non si può leggere se non con la
mente, con l'anima, con il cuore.
Le parole forniscono un'ispirazione più diretta, tangibile, la
musica, invece, un'ispirazione più ispirata,
che attiene al campo dell'impalpabile, dell'etereo. Abbiamo assolutamente bisogno
di entrambe, se vogliamo che le nostre parole, possano far sognare, in
concreto.
D'accordo sulla
complementarietà di parole e musica. Adesso ti faccio una domanda che può
sembrare banale, ma non lo è. Perché scrivi poesie e quando hai iniziato a scriverne?
Scrivo innanzitutto perché
mi va e perché mi fa piacere, poi perché ne sento l'esigenza, il bisogno,
anche. Credo che le due cose vadano necessariamente di pari passo.
Scrivo poesie, invece,
perché (parafrasando il titolo del libro che sto leggendo in questi giorni,
“Poesie per chi non sa fare altro” del poeta Beppe Costa) non so fare altro, o
giù di lì.
Scrivo perché ho delle
cose da dirmi e il mezzo espressivo di queste cose è la poesia. Succede,
naturalmente, come per istinto.
È così che ho cominciato a
scriverne, a un certo punto (pochi anni fa) della mia vita, ho avvertito forte
la necessità di raccontarmi, di comunicarmi, di scrivere, per leggere ciò che
non volevo sentire, anche.
Scrivere per ascoltarmi,
che la poesia fa meno male, e potere così conoscermi meglio, più a fondo.
Scrivere per rispondere a
una domanda fondamentale: chi sono, io?
Scrivere,
mi fa stare bene.
Concordo
pienamente. Come per la narrativa, anche per la poesia vige la regola che per
scrivere è necessario leggere. Qual è il poeta o quali sono i poeti che hanno
esercitato su di te il maggiore influsso e per quale motivo?
Vero, verissimo, leggere
è fondamentale e non basta davvero mai.
Non saprei però dire quali poeti abbiano avuto
un'influenza su di me, sono troppo coinvolto per poter essere obiettivo. Ma
direi tutti, a modo loro, tutti (famosi o meno, riconosciuti e non, già vissuti
o che dovranno ancora nascere) coloro che ho avuto modo di leggere, di
conoscere, e che ancora mi capiterà in futuro di leggere e conoscere.
Poeticamente mi piacerebbe vederla così, leggendoci ci diamo una mano l'un
l'altro, mano che non lasceremo mai, in poesia amici per sempre.
Poi, certo, ci sono poeti con cui sono più in
sintonia che con altri, è inevitabile, ma la poesia è una ed è tutta meritevole
di attenzione e di rivalutazione.
Parole Alate è la tua prima pubblicazione “a solo” e l'editore è Cicorivolta. Come
ti sei trovato? Hai avuto adeguata assistenza, hai ricevuto consigli, il libro
è stato abbastanza pubblicizzato?
Tutto è perfettibile, tutto, noi (autori)
compresi, anzi, soprattutto noi. Ho comunque imparato molto, davvero molto,
questo lo dico con soddisfazione e riconoscenza e credo che sia la cosa
fondamentale, per il futuro.
Infine,
ci sono programmi letterari in corso?
Ci sono, ci sono, ma scaramanticamente
non ne parlerò, anche perché sono legati a concorsi letterari, per cui non
sarebbe nemmeno corretto farlo. Ma spero di poter tornare presto a parlarne con
te, Renzo.
Nel frattempo ti ringrazio davvero molto per
l'ospitalità, la disponibilità e la pazienza che mi hai offerto, è stato
davvero stimolante parlare con te.
Grazie per la pazienza e
le esaurienti risposte, con l'augurio di successo per Parole Alate.
Parole Alate
di Fabio Barcellandi
In copertina “In equilibrio”
di Ilaria Grimaldi
Elaborazione grafica di Phab
Postini
Cicorivolta Edizioni
www.cicorivoltaedizioni.com
Collana poetál
Poesia
Pagg. 80
ISBN: 978-88-95106-29-8
Prezzo: € 8,50