Intervista
a Cinzia Pierangelini, autrice del romanzo ‘A jatta, edito da GBM.
E così dopo Eraclito e il muro, il
tuo primo romanzo, esci ora con ‘A jatta.
Di che si tratta?
Di
una storia d'amore. A modo mio, ovvio. Il tema sarebbe serio e scottante, lo è
nella realtà; lo è anche nel libro in parte ma è affrontato senza scandalo,
senza ‘spettacolo', con la voglia di amore, poesia, leggerezza e ironia che
ogni vita merita. La transessualità pretende rispetto, conoscenza soprattutto.
Ho voluto provare a immedesimarmi davvero nei problemi di Andrea, la mia dolce
transessuale. Tuttavia non è lei quella che considero protagonista del libro
bensì Alfredo, questo dongiovanni un po' invecchiato che si trova a fare i
conti con se stesso, un rivale violoncellista e il preconcetto di una cittadina
di provincia.
Perché questo strano titolo e
peraltro in dialetto siciliano?
Be'
c'è una gatta che tutti scambiano per gatto e… sgattaiola tra le pagine
gnaulando. In dialetto, perché no? Mi piace scrivere come ascolto.
Dato il tema particolare, penso ti
sarai un po' documentata sul fenomeno dei transessuali. Al riguardo, come hai
proceduto?
Ho
letto tutto ciò che son riuscita sul web, ma soprattutto ho trovato due donne, una operata e una in fase di transizione, che tramite mail
mi hanno aiutata molto, mi hanno aperto gli occhi su un mondo sconosciuto dove
‘pregiudizio' è la parola chiave e della sofferenza non si tiene conto. Spero
di non deluderle, di non deludere Katia e Silvy, è la
cosa che spero di più per questo romanzo.
Ora una domanda un po' particolare.
Che cosa significa per te scrivere e, soprattutto, che importanza ha per la tua
vita?
Per
la mia vita è una rovina: mia figlia quando scrivo a capofitto mi odia, non
ostante i libri per ragazzi che finalmente hanno trovato il loro spazio
editoriale; la casa va in rovina e persino il cane sbuffa e mi guarda male. Io
riesco a stare anche 12 ore davanti al pc se ho un
lavoro in corso e molte sigarette. Ma mentre scrivo…è bellissimo, ho cento vite
e possibilità all'inizio, ma poi i personaggi acquistano indipendenza, mi
spingono e trascinano, il libro si fa da solo e io vivo in simbiosi, anzi in
parassitismo! Dopo la delizia, però, la crisi del ‘pubblicare'
e lì mi odio da sola. Insomma, non sono sicura che scrivere per me sia un bene
in assoluto ma non posso farne a meno: mi completa, mi affascina, mi appartiene
e questo da sempre, anche se ho aspettato 40 anni per cedere alla tentazione.
I tuoi rapporti con l'editoria: in
generale e in particolare, cioè come giudichi il mondo degli editori e i tuoi
editori?
Non
posso dir male dei miei editori (son tre diversi
attualmente) e forse non sarebbe giusto dire male in genere della categoria. L'editoria
segue a ruota il resto del mondo in cui viviamo, con i suoi compromessi, il
consumismo, l'ingannevole pubblicità, la massificazione dei desideri et cetera. Della GBM, con cui
uscirà questo secondo romanzo, voglio però aggiungere che segue sani principi e
non cede a ‘tentazioni' di facile guadagno. Questo mi rende serena sul mio
lavoro.
Progetti per il futuro. Ci sono
progetti letterari in corso o comunque di imminente avvio?
Ho
in uscita il secondo romanzo per ragazzi, dopo il recente fantasy Draghia che sta ottenendo bellissimi commenti; si chiamerà,
credo, Il professor Scelestus e sarà pubblicato con
una piccola casa editrice. Inoltre ho già scritto, ed è in fase di correzione,
il mio terzo romanzo mainstream ‘In
principio fu il mare'. Adesso attendo pazientemente che qualche storia o
personaggio venga a risvegliarmi dall'ozio estivo, mi troverà pronta a
ricominciare. Insomma non mi fermo!
Grazie Cinzia e nel salutarti associo
agli auguri di successo di questo romanzo anche quelli di un sereno Natale e di
un felice anno nuovo.
'A JATTA
di Cinzia Pierangelini
Edizioni GBM
www.gbm.me.it
Narrativa romanzo
Pagg. 160
ISBN: 978-88-7560-022-8
Prezzo: € 13,50