Intervista
di Salvo Zappulla ad Anna Li
Vigni, auttrice del romanzo
“Da bere agli assetati”, edito da Di
Girolamo.
Anna, come ti è venuta l'idea di scrivere un libro
dedicato all'acqua?
Essendo tornata a vivere a Palermo dopo
alcuni anni a Milano e in Germania, ho preso un appartamento in una zona
popolare del centro e ho improvvisamente riscoperto il magnifico mondo della
mancanza d'acqua, dei motorini, delle cisterne di raccolta, degli idraulici da
chiamare di continuo. Poi, in questi ultimi anni, la situazione si è
“normalizzata” da questo punto di vista, almeno nelle zone centrali della
città. Ma io avevo già scritto il romanzo e Palermo ha continuato a sembrarmi
una città poco normale, perciò ho deciso di pubblicarlo lo stesso. Inoltre il
problema dell'acqua è solo una metafora un poco originale per raccontare un
mondo metropolitano, un modo di essere della città. L'input
me l'ha dato un mio amico olandese che, facendo un giro su google maps sulla città di Palermo, ha notato con curiosità e
ironia, tutte le cisterne azzurre sui tetti dei palazzi. Un'immagine surreale.
Questo romanzo è più dramma o
commedia?
Dramma o commedia è una definizione che
si può dare più a un testo teatrale che non a un romanzo. In ogni caso,
l'impronta è assolutamente ironica e scanzonata, leggera, proprio perché la
realtà descritta – cioè la vita quotidiana di una persona normale in una città
per nulla normale - è pesante in tutti i sensi. Dunque prevale il comico, ma
spesso l'ironico cede il posto al sarcastico e al grottesco, per via
dell'inevitabile ed evidente tragicità di alcune situazioni locali, soprattutto
del centro storico di Palermo.
Cos'è per te la scrittura?
E' un esercizio critico prima di tutto,
che richiede una fatica mortale, perché durante le tue riflessioni sulla
realtà, sul modo di essere dei tuoi personaggi, sul mondo che andrai a
rappresentare per via letteraria, metti in discussione la tua visione del
presente e del futuro. E poi si tratta di un esercizio pratico anch'esso molto
faticoso: non credo nella scrittura di getto e nell'ispirazione improvvisa. Ci
vuole un progetto, ci vuole molta riflessione, ci vuole un esercizio assiduo di
scrittura e composizione, ci vuole avere la lucidità di rivedere mille volte il
testo per migliorarlo ed emendarlo. D'altronde, anche Dio, se avesse potuto,
l'universo l'avrebbe creato in un giorno solo: invece ha avuto bisogno di ben
sei giorni. Figuriamoci uno scrittore, di quanto tempo
e di quanta energia può avere bisogno per creare i suoi piccoli mondi.
Cosa ne pensi del fatto che si
vogliono affidare ai privati i servizi idrici dei Comuni?
Penso che non cambierà molto. Prima i
comuni esercitavano una “mediazione” piuttosto incisiva, ora saranno
interamente responsabili. Forse potrebbe significare un leggero miglioramento
per le realtà minuscole, ma non per le grandi città, dove gli investimenti
ingenti attirano su di sé maggiore interessa da parte dei politici. L'individuo
rimarrà sempre a guardare, qualsiasi cosa succeda nel bene e nel male. Ma penso
che per molti cittadini siciliani, stare a guardare cosa fa chi governa in vece
loro sia una scelta consapevole: credo ne siano contenti.
Cosa ne pensi dei siciliani, e dei
palermitani in particolare?
Detesto citare Sciascia ma, per quanto
sia scontato, devo farlo. La
Sicilia è un'isola di isole. Ogni città, ogni paese è
un'isola a sé stante. Dunque degli altri siciliani non posso dire nulla di
preciso che non sia frutto di semplice impressione. Dei palermitani dico che
sono persone piene di talento e a volte di genio ma, per quanto concerne averci
a che fare per lavoro, trovo sia più proficuo e gradevole incontrarli fuori
dalla Sicilia.
Titolo:
Da bere agli assetati
Autore: Li Vigni Anna
Editore: Di Girolamo
Prezzo: € 15.00
Data di Pubblicazione:
2008
Collana: Punto e
virgola
ISBN: 888777837X
ISBN-13:
9788887778373
Pagine: 184