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  Letteratura  »  Ben Pastor e i suoi personaggi, di Renzo Montagnoli 28/03/2024
 

Ben Pastor e i suoi personaggi

di Renzo Montagnoli



Ci sono romanzi storici e romanzi di ambientazione storica, laddove questi ultimi presentano la caratteristica di aver il personaggio principale di pura creatività, che si muove e opera in un ambiente proprio di un determinato periodo, con eventi effettivamente accaduti e in presenza di coprotagonisti realmente esistiti. Penso che appaia evidente come nel secondo caso le possibilità di dare vita a parecchie trame sia indubbiamente superiore, trame che possono assumere anche un carattere giallo. Non è un caso quindi se Ben Pastor ha una vasta produzione di romanzi di ambientazione storica.

Nonostante il nome non siamo in presenza di uno scrittore, ma di una scrittrice, perché Ben Pastor è lo pseudonimo "d´arte" di Maria Verbena Volpi all´anagrafe italiana (è nata a Roma il 4 marzo 1950) e di Maria Verbena Volpi Pastor per l´anagrafe americana. Ultimati gli studi in Italia va a vivere negli Stati Uniti dove conosce e sposa un ufficiale dell´aviazione militare di lontane origini basche e che di cognome fa Pastor, cognome che legalmente aggiunge al suo. Se il marito è un militare, lei invece insegna Scienze locali presso diverse università, scrivendo nel tempo libero saggi di diverse tematiche e racconti di trama giallo-storica, ma è solo nel 2000 che esce il suo primo romanzo, Lumen, con protagonista un militare dei servizi segreti dell´esercito tedesco di nome Martin Von Bora. Si tratta del primo di una corposa serie che ha incontrato notevoli favori nel pubblico dei lettori, sia per le caratteristiche del protagonista, sempre combattuto fra i tormenti della sua coscienza di uomo e il senso del dovere proprio del militare; non è un eroe, ma non è nemmeno un vigliacco, è invece un essere umano che cerca di risolvere dei misteri, di venire capo ai casi che gli vengono affidati e che spesso lo mettono in notevole pericolo. Al di là della trama sempre interessante questi romanzi si contraddistinguono per le capacità dell´autrice di avvincere, con un ritmo sempre serrato, una descrizione, attenta, ma non pedante dell´ambiente, e una costante analisi psicologica dei personaggi, il tutto accompagnato da uno stile snello che porta a una lettura per nulla affaticante, anzi molto piacevole. Fino a oggi la serie è costituita da tredici opere (Lumen, Luna bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, il morto in piazza, La Morte, il Diavolo e Martin Bora, La Venere di Salò, Il Signore delle cento ossa, Il cielo di stagno, La strada per Itaca, I piccoli fuochi, La notte delle stelle cadenti e La sinagoga degli zingari). Abituati alla crudeltà dei soldati tedeschi manifestatasi in tantissime occasioni nel corso della seconda guerra mondiale, una figura come l´ufficiale dell´Abwehr Martin von Bora, combattuto nel suo dilemma, in cui cerca sempre di conciliare l´umanità propria con il dovere del soldato, costituisce indubbiamente un elemento ampiamente positivo per destare l´interesse del lettore.

Ben Pastor usufruisce di notevoli capacità creative, perché nel mentre scrive i romanzi di questa serie, oltre a dar vita a numerosi racconti pubblicati in antologie collettive, provvede alla stesura di altre prose lunghe, sempre con l´intenzione di dar vita a nuovi cicli con protagonisti diversi. E´ così che nascono i personaggi di Karel Heida e Solomom Meisl, di cui il primo è un Tenente dei Lancieri che si dedica a investigazioni e il secondo un ginecologo ebreo. I due sono amici e costituiscono una sorta di Scherlock Holmes e dott. Watson della Cecoslovacchia con ambientazione durante la Grande Guerra; questa volta però i protagonisti non sono indovinati e l´autrice sembra annaspare per cercare di accattivare il pubblico dei lettori, ma evidentemente non ci riesce, perché dopo l´uscita del primo (I misteri di Praga) e del secondo (La camera dello scirocco, pubblicato questo nel 2007) la serie si interrompe per non essere più ripresa.

Diverso è invece il caso di Elio Sparziano, altro personaggio che ha creato e che opera nell´impero romano agli inizi del IV secolo d.C.; al riguardo mi preme far notare che un Elio Sparziano è esistito veramente, ma era solo uno scrittore, mentre nella fantasia di Ben Pastor è anche un militare di alto grado che svolge indagini su crimini non solo del presente, ma anche del passato. Questa nuova serie è particolarmente fortunata, perché incontra subito il favore dei lettori, tanto che al primo (Il ladro d´acqua) ne seguono altri 5 (La Voce del fuoco, Le vergini di pietra, La traccia del vento, La grande caccia, La morte delle Sirene) con l´ultimo che è uscito nel 2023.

Ce ne saranno degli altri? Non lo escludo, perché nonostante la non certo fresca età, Ben Pastor ha dimostrato più volte di essere in possesso di una effervescente vena creativa, tanto che spero che le avventure di Elio Sparziano possano continuare, perché, ferme restando le capacità dell´autrice, si tratta di un protagonista di interesse ancora superiore a quello di Martin von Bora. E´ un uomo, fedele servitore dei suoi imperatori, ma che combatte, rischiando parecchio, sempre per arrivare alla verità, un ciclope quasi, ma con caratteristiche e debolezze umane, come un amore che gli è sfuggito e di cui ogni tanto si sovviene con rimpianto.

Prima di concludere mi corre l´obbligo di evidenziare una cosa: i romanzi di questa autrice, oltre a costituire dei piacevoli passatempi, dicono qualcosa, finiscono con l´entrare in noi, e di questi tempi di trionfante banalità non è certamente poco.


 
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