Diavolo
di sabbia – Elisabetta Panico – Mnamon -
ISBN 9788869494062
– Euro 3,99
Poesia
tra i pensieri
Sono
pensieri che si fanno poesia, quelli che l’autrice campana
Elisabetta Panico taglia e cuce in questa sua pubblicazione, “Diavolo
di sabbia”, edita da Mnamon all’inizio dello scorso anno.
Pensieri che raccontano l’interiorità di chi scrive,
così come sprazzi della sua quotidianità fatta di abiti
affrancati dai dettami della moda e “memoria che non ricorda”,
dando vita, proprio come anticipa la quarta di copertina, a un
dialogo con il lettore che viene presto catturato dall’intreccio
di interrogativi e riflessioni che si susseguono.
“Hai
già scelto la persona che ti vedrà morire?”
“C’è
chi scrive di un amore che non sa provare.”
“Io
mi piaccio con gli anni indefiniti che porto.”
Alcuni
colpiscono per il loro essere lapidari e disarmanti, come diverse
domande e sentenze esclamate a bruciapelo, mentre altri si concedono
un più ampio respiro in cui emergono considerazioni profonde
che rimandano al senso dell’esistenza.
“E
poi,/ ci si abitua./ A sorridere, /a rioccupare spazi,/ a farne parte
in qualche modo/ nuovo./ Ci si abitua/ anche/ a non avere/ e a quel
che si ha./ A quel che vorremmo/ e nel tempo/ da vigliacchi lasciam
dormire./ Ci si abitua/ ad abituarsi […]”
Un
io, quello dell’autrice, che si muove tra le parole con
disinvoltura e garbo, fissando attimi, immagini, sensazioni sullo
sfondo di stagioni cariche di colori ed emozioni della vita qui
dipinta anche attraverso la spontaneità di qualche
parallelismo erotico o di inattese conclusioni che strappano un
sorriso amaro.
“Con
gli anni/ più che della morte/ cominciavo a preoccuparmi/
della pensione.”
Dunque,
una scrittura minimalista, priva di fronzoli letterari, caratterizza
queste pagine che offrono una lettura sì scorrevole, ma che
invita spesso a soffermarsi con maggior attenzione, nonché ad
ascoltare una voce poetica piuttosto originale. Classe 1995, la
Panico si è laureata all’Accademia di Belle Arti di
Napoli; la sua prima raccolta poetica s’intitola “Il
riflesso del mondo, in una pozzanghera nel fango” (BookSprint
Edizioni, 2016).
“Son
nata nella terra più erotica al mondo:/ Dove la visione del
tradizionale caffè che “sale”/ sembra narrarci il
raggiungimento del piacere...”
Laura
Vargiu
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