Adolesco
– Timothy Megaride – Il ramo e la foglia – Pagg.
224 – ISBN 9791280223029 – Euro 16,00
Adolesco
opera d’esordio di Timothy Megaride, è un libro di
formazione edito dalla casa editrice nascente “Il ramo e la
foglia”, e di questo 2021 è il miglior libro letto.
Cioè
adultum non è solo il supino di adolesco, ma è anche il
superlativo di forte, cioè fortissimo.
Adolesco
è la rappresentazione perfetta dell’adolescenza, quel
sottile filo che contraddistingue il passaggio dall’età
infantile a quella adulta, un passaggio non facile per l’adolescente,
ma altrettanto difficile e avvolte incompreso per i genitori
dimentichi che lo hanno vissuto.
La
voce narrante è il protagonista, Tommaso, che si racconta nel
dentro di un registratore, un bambino un po’ svampito che come
tutti gli adolescenti vive le sue scoperte, sesso, social, amicizie a
piene mani, un adolescente che si esprime con rabbia quando non
comprende e non vuole connettersi con il mondo dei grandi, e con le
regole dettate da essi.
La
narrazione è tipica del linguaggio parlato dagli adolescenti,
per alcuni potrebbe essere un handicap, ma credo un bel cazzotto in
faccia al lettore, perfetto per l’irriverenza di Adolesco.
L’autore fa urlare attraverso le righe la ribellione, la paura,
la voglia di scoprire dei ragazzi, oggi come ieri e ognuno con i
propri valori e bagaglio di dolore.
Un
libro quello di Timothy Megarite che parla tra le righe, rappresenta
le cose non dette e quanto i gesti possano dire se solo noi genitori
fossimo più attenti ai particolari.
Sono
molti gli argomenti trattati e tutti fondamentali per la crescita
dell’individuo ieri come oggi, perché ancora, nonostante
sbandieriamo la libertà di pensiero e la capacità di
accettazione, non siamo pronti a liberarci da certi stereotipi,
guarda l’omofobia.
Eccellente,
un plauso magistrale per l’autore, sia per la scelta narrativa,
stilistica, sia per gli argomenti trattati, ma soprattutto per come
sono stati sviluppati, un libro, a mio avviso, non facile da scrivere
senza cadere nel banale o nel già sentito.
Un
libro, Adolesco che consiglio vivamente perché sicuramente
porta a grandi riflessioni.
Adolesco
è il secondo titolo de “Il ramo e la foglia” e
devo dire che fino a questo momento mi ha sorpresa positivamente,
spero continui a sfornare perle e che soprattutto non si annulli
nelle massificazioni delle mille pubblicazioni.
Citazioni
tratte da: Adolesco
Ma
sei tu il dottore della testa?, domando e gli do del tu e non del lei
come si fa coi dottori perché, ve l’ho detto, a me non
sembrava un dottore e il lei non mi veniva proprio. E lui fa quale
testa? Che ne so quello che aggiusta dentro la testa. Ah, fa lui, ho
capito. Aspetta, vado a prendere gli attrezzi. Quali attrezzi? dico
io. La sega per aprirti la testa. Cazzo dici? Scusa, come faccio a
vedere cos’hai dentro la testa se non la apro? Questo è
scemo penso io, ma lui mi fa un sorriso simpatico e dice che sta
scherzando e che, a occhio e croce, la mia testa sembra normale e che
lui non trova nulla di strano. Allora, posso andare? Dai, sei venuto
fin qui, parliamo almeno un poco. Di che parliamo? Non lo so, scegli
tu. Poi gli dico, senti ma tu sei proprio un dottore? E lui dice sì
che fa il dottore in ospedale, ma ora è a casa e non è
in servizio. Ma, dico io, in questa casa non c’è nulla
della casa di un dottore, non hai neppure la segretaria e lo studio.
E lui mi dice che non fa visite private ma solo in ospedale e questa
è la casa dove vive. Ah, ecco! E perché sono venuto a
casa tua e non in ospedale? I tuoi geni-tori mi hanno chiesto di
parlare un po’ con te e così lo sto facendo.
Ci
sono molti bambini nel mondo che, quando nascono, ci hanno sia la
patata che il mazzapicchio. E però non lo dicono a nessuno,
sennò li uccidono, povere creature, che non si capisce che
colpa ci hanno loro se sono due cose insieme e non c’è
nessuna legge che dice che nascono delle persone che sono due cose e
i genitori non sanno che cazzo dire quando devono scrivere nei
registri dello Stato se i bambini sono maschi o femmine, che poi,
quando questi bambini si fanno grandi, devono scrivere nel passaporto
che sono maschi o femmine e non possono scrivere tutte e due le cose,
vedete voi che cazzo di legge di merda, che uno non può
nascere con due cose come se avesse potuto scegliere di nascere così.
Ma a voi vi piace questo mondo? Secondo me fa schifo.
Però,
ancora oggi, anche se so che è sbagliato e perciò non
lo dico a nessuno, mi piace la cosa dell’adulto che è
supino perché, se vuoi riflettere, è proprio così:
gli adulti sono supini ed io non voglio essere supino, voglio essere
libero, cazzo.
Avete
notato che quando noi ragazzi facciamo qualcosa di sbagliato il
genitore che ci fa la ramanzina dice all’altro tuo figlio e non
dice mai nostro figlio? Cioè, se la ramanzina la fa mia madre,
io sono solo figlio di mio padre; se la cazziata la fa mio padre,
allora sono solo il figlio di mia madre. Tuo figlio, non nostro
figlio. È come se la colpa delle nostre sbravazzate fosse una
volta del padre e una volta della madre, a seconda di chi ci fa il
predicozzo.
E
poi vi dico un segreto che non lo sa neppure Marta, però non
gliela dite, per favore, mi vergogno, A me quella piegolina mi
piaceva molto, così a volte sbagliavo apposta per vedere il
suo sorriso e poi facevo finta che mi ero ricordato come si traduceva
la frase e così lei mi scompigliava i capelli e io sentivo
ancora il suo profumo che mi faceva squagliare tutto come il gelato
quando fa caldo. Questa cosa dello squagliamento ve la devo spiegare
bene così voi capite. Io non sono un gelato e quindi non posso
squagliarmi perché io sono un ragazzo e i ragazzi non si
squagliano. Ok? Quando io l’ho detto a Giona, lui mi ha chiesto
se sapevo che cos’era questo squaglio cioccolatoso e se sapevo
spiegarglielo. Una parola! Il fatto è che questa cosa avviene
dentro e non fuori, così nessuno la può vedere.
Immaginate che vi sciogliete dentro e che fuori restate scortosi, Se
toccate la scorza, voi dite cazzo, com’è dura; invece se
rompete la scorza, voi vedete dentro una cosa molliccia che può
fare anche schifo se non l’assaggiate. Però, se
l’assaggiate, scoprite che è buonissima e ha anche un
buon profumo tipo quando vi preparate il Ciobar con la bustina che ci
ha un buon odore, Allora Giona diceva che questa è una
metafora come quando dite a qualcuno sei uno stronzo, che in realtà
lo stronzo vero è tipo un salsicciotto di merda che fa pure
schifo e nessun ragazzo è veramente un salsicciotto di merda,
anche se è uno stronzo, non so se avete capito. Adesso Giona
diceva che dovevamo trovare un nome vero allo squaglio perché
questo nome esiste ed è anche una cosa molto comune che ci
hanno tutti e che, per farla breve, si squagliano tutti. Secondo lui,
se noi diciamo i veri nomi delle cose, poi stiamo meglio. I nomi sono
importanti per stare bene.
…si
bara per vincere, non per perdere.
Poi
succede e io non potevo farci nulla perché, vedete, le cose
succedono e tu non puoi farci nulla perché non è
qualcosa come, tipo, l’omicidio premeditato che tu pensi di
fare l’omicidio, tipo, molto tempo prima di commetterlo e
organizzi tutto per tempo e poi commetti il delitto, tipo, a sangue
freddo, che poi è una cosa crudele, io così la penso.
Anche
questa cosa che al cuor non si comanda è una cazzata. Nessuno
può dire al cuore fermati e quello si ferma. Il cuore non
obbedisce ai comandi e questa è una cosa naturale, cioè
scontata e dunque è inutile dirla perché è così
e basta.
…uno
può pensare con la testa propria, ma la maggior parte delle
persone pensa con la testa degli altri (…) Pensare con la
testa propria è più difficile, pensare con la testa
degli altri è la cosa più facile del mondo.
Ci
sono due Riccardo, quello di Eminem e quello del jazz. Quale dei due
è quello autentico? Il secondo, che poi sarebbe quello che
pensa con la testa sua e non con la testa degli altri. Lui dice che,
in effetti, per tutti è così, cioè c’è
un io che deve dar conto agli altri e un io che deve dar conto solo a
se stesso. E allora io gli domando: perché uno non può
essere solo se stesso? Sapete che mi ha risposto? Tipo, per quieto
vivere, una cosa che significa che tu non ti puoi mettere contro la
maggioranza perché la maggioranza vince sempre.
Giona
mi ha spiegato questa cosa del conformismo e del pregiudizio, che
sono tipo due gemelli che si somigliano. Cioè, quando tu vuoi
essere come gli altri, sei conformista e questo cazzo di conformismo
è il gemello del pregiudizio. Cioè la maggior parte
delle cose che pensiamo non sono generate dalla nostra mente, ma
dalla mente degli altri. Vuol dire che sono credenze, non verità.
Vado piano perché, non so come spiegarvi, mentre le cose le
dico a voi anche io le capisco meglio. La credenza è quello
che uno crede, ma quello che uno crede non c’è nessuna
prova che è vero.
… tutto
quello che ti circonda è fatto dagli uomini e per gli uomini
non esistono gli uomini perfetti.
Certe
volte gli esseri umani sono così smarriti che hanno bisogno di
un sostegno e forse si aggrappano a qualsiasi cosa.
…tutto
ciò che germoglia è il trionfo della vita sulla morte.
Dobbiamo rispettare i germogli, se vogliamo che la pianta cresca
bella e rigogliosa.
Katia
Ciarrocchi
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