Piccole
donne – Louisa May Alcott – Mondadori –
Pagg. 336 – ISBN 9788804711513
– Euro 10,50
Meglio
tardi che mai
Con
un vergognoso ritardo di qualche decennio, ho potuto finalmente
leggere uno dei grandi classici per eccellenza, peraltro in una bella
edizione illustrata della fine degli anni Cinquanta recuperata tra
vecchi libri destinati con buona probabilità al
macero.
Pubblicato
nella seconda metà dell'Ottocento, "Piccole donne" è
per davvero uno di quei romanzi senza tempo che può
indirizzarsi a bambini e adolescenti così come a un pubblico
più adulto. Perchè i grandi classici, in fin dei conti,
non hanno scadenza d'età e la loro lettura non è mai
fuori moda né fuori tempo massimo.
Ovviamente,
la vicenda narrata va inquadrata nella sua epoca, con tutto ciò
che questo comporta; l'intento pedagogico dell'autrice non passa
inosservato e i valori tradizionali, anzitutto quello della famiglia,
trovano senz'altro posto tra le pagine del libro. I personaggi
risultano ben caratterizzati, a partire da quelli delle quattro
sorelle March, e la trama suscita più di una riflessione. Si
respira aria da romanzo di formazione, credo sia innegabile; e
infatti, nell'arco temporale di un anno, si assiste alla crescita più
che altro interiore delle giovani protagoniste e anche dell'amico
Laurie, tutti impegnati a maturare e migliorarsi caratterialmente
attraverso una serie di eventi che tenderà a metterli alla
prova.
Felice
di questa lettura. Da ragazzina avevo letto l'immediato seguito,
"Piccole donne crescono", tuttavia mi mancava proprio
questo primo tassello della storia; un po' come tutti, avevo anche
visto alcune trasposizioni cinematografiche, ma, come spesso accade,
i film non riescono a sostituire del tutto la versione originale
cartacea da cui essi sono stati tratti.
Laura
Vargiu
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