Cambiare
l’acqua ai fiori – Valerie Perrin - E/O –
Pagg. 476 – ISBN 9788833570990
– Euro 18,00
Violette
Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della
Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista
dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde
dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una
storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante
persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna,
solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti,
è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.
Valérie
Perrin elargisce amore e speranza.
…ci
sono varie vite in una vita.
Per
natura difficilmente consiglio dei libri, sono troppo soggettivi:
quello che per me può essere un capolavoro della letteratura,
per alcuni magari è il libro più pesante o insulso di
questo mondo, e le opinioni di ognuno vanno rispettate. Ma “Cambiare
l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin fa eccezione
alla regola, è uno di quei libri che consiglierò
all’infinito, perché? Perché dona speranza,
invita a non mollare mai nonostante tutto e tutti, fa sentire
sulla pelle dei lettori la certezza che c’è sempre il
sole dopo una tempesta.
Cambiare l’acqua ai fiori è
un libro con una forte intensità emotiva, le lacrime sono
state le mie compagne di viaggio attraverso il percorso della vita di
Violette Toussaint.
Devo ammettere che questo libro arriva in un
momento molto particolare della mia vita, dove avevo bisogno di
speranza e di qualcuno, o qualcosa, che mi mostrasse l’altra
faccia dell’esistenza, e Cambiare
l’acqua ai fiori è
stato il romanzo giusto perché parla di vita vissuta in tutte
le sue sfaccettature, un libro che parla dell’unica certezza
che abbiamo alla nascita ed è quella della morte, un libro che
parla di mancanze ma anche e soprattutto di quanto la forza
dell’amore porta dei cambiamenti nella vita di ognuno.
Valérie
Perrin riesce a descrivere momenti e ambientazioni talmente veritiere
che in alcuni tratti sembra di vivere nel dentro del romanzo, i
personaggi sono delineati magistralmente ma soprattutto – e
credo sia la cosa fondamentale per la buona riuscita di un romanzo-
riesce a tracciarne di ognuno un profilo psicologico talmente
autentico che non ti accorgi di stare leggendo un libro.
Ma
un filo d’erba può crescere ovunque, e io ero fatta di
quell’ovunque. Sì, una radice può attecchire
anche nel catrame, basta una microfessura per far penetrare la vita
all’interno dell’impossibile. Un po’ di pioggia, un
po’ di sole, e spuntano germogli venuti da chissà dove,
forse portati dal vento.
Citazione
tratta da: Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin
«L’edera
soffoca gli alberi, Violette, non dimenticare mai di tagliarla, mai.
Appena i pensieri ti portano verso le tenebre prendi la cesoia e
taglia via la tristezza».
Impariamo
a salvare vite, ma mai a rianimare la nostra pelle e quella di un
altro.
Non
sono sicuro di averti dentro di me né di essere
dentro
di te, e neppure di possederti. Credo invece
che
siamo entrambi dentro un altro essere
che
abbiamo creato e che si chiama “noi”
I
figli da principio riempiono le nostre vite, poi lasciano un vuoto
immenso.
La
tirchieria era una malattia genetica, un virus, un batterio letale,
una malformazione congenita, una maledetta tara ereditaria contro cui
non era in grado di combattere. Mettere da parte per fare che, per
andare dove? Non ne aveva idea.
La
famiglia non si distrugge, si trasforma.
Una
parte di essa va nell’invisibile
La
morte dell’altro rallenta i gesti di chi rimane. Ogni suo gesto
sembra essere trattenuto da qualcosa.
Ci
sono momenti che bisognerebbe dimenticare molto in fretta, ma poi la
vita decide altrimenti.
“Non
giudicare i giorni dalla raccolta che fai, ma dai semi che semini”
“Senza
drammi, senza lacrime, povere e ridicole armi, perché ci sono
dolori che piangono solo all’interno”
«Le
parole taciute urlano dentro di noi».
…solitudine
e noia colpiscano il vuoto delle persone
Il
ricordo dei giorni belli attenua il dolore
Solo
quando si vive quello che sto vivendo io si capisce che va tutto
bene, che niente è grave, che l’essere umano ha una
capacità inaudita di ricostruirsi e cauterizzarsi, come se
avesse vari strati di pelle uno sull’altro, vite sovrapposte e
altre di scorta, e che i magazzini dell’oblio sono illimitati.
«Perché
una vita non si rifà. Provi a prendere un foglio di carta e
strapparlo: per quanto rincolli ogni pezzo rimarranno sempre gli
strappi, le pieghe e lo scotch».
L’essenziale
è invisibile agli occhi
Per
tutta la vita ci imbattiamo in gente più grande che ci dice
che Babbo Natale non esiste. Delusioni che fanno vacillare.
Le
vacanze sono come una ricompensa, un primo premio, una medaglia
d’oro. Bisogna meritarsele…
Tutto
si cancella, tutto passa tranne il ricordo
Col
tempo, va, tutto se ne va, si dimenticano le passioni, si dimenticano
le voci che sussurravano le parole della povera gente: non tornare
troppo tardi e soprattutto non prendere freddo
Davanti
a questo fiume, ove tu amavi sognare e i pesci argentei guizzavano
leggeri, conserva i nostri ricordi, che non possono morire
Non
c’è solitudine che non sia condivisa
Imparare
a leggere è come imparare a nuotare. Una volta appresi i
movimenti della bracciata, una volta superata la paura di affogare,
attraversare una piscina o un oceano è più o meno la
stessa cosa, è solo questione di fiato e di allenamento.
Niente
si oppone al buio, niente giustifica
L’amore
di una madre è un tesoro che Dio dà una volta sola
Imparate
a dare assenza a chi non ha capito l’importanza della vostra
presenza
Se
la vita è solo un passaggio, almeno su questo passaggio
seminiamo fiori
«Signor
Seul, se sulle porte degli armadi c’è una chiave, è
perché nessuno li apra».
Piccolo
fiore di vita, eterno è il tuo profumo, se l’umanità
ti ha colto troppo presto
I
soli fantasmi a cui credo sono i ricordi, reali o immaginari che
siano. Secondo me entità soprannaturali, zombi, spiriti e
compagnia bella esistono solo nella mente dei vivi.
Certe
persone comunicano con i morti. Credo che siano sincere, ma quando
uno è morto, è morto. Se torna, è un vivo a
farlo tornare col pensiero. Se parla, è un vivo a prestargli
la sua voce. Se appare, è un vivo che lo proietta con la
mente, come un ologramma o una stampante 3D.
La
mancanza, il dolore, l’impossibilità di sopportare
possono far vivere e sentire cose che vanno al di là di ogni
immaginazione. Quando qualcuno è andato, è andato.
Tranne che nella mente di chi rimane, e la mente di un unico uomo è
ben più grande dell’universo.
Il
buio non è mai totale, alla fine del cammino c’è
sempre una finestra aperta
Ero
il mio doppio: quella che voleva imparare e quella che avrebbe
imparato, il mio presente e il mio futuro chini sullo stesso
libro.
Perché
si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perché
siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo,
da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce
che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira
la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra
esistenza?
Se
ogni volta che penso a te spuntasse un fiore la terra sarebbe un
immenso giardino
Non
c’è amore più grande che darsi interamente a chi
si ama
«Mio
padre era un uomo devoto che faceva pagare una sola visita anche
quando passava più volte nello stesso giorno o auscultava con
lo stetoscopio un’intera famiglia. Era un gran medico che
tirava fuori la diagnosi giusta facendo tre domande al malato ed
esaminandogli l’occhio. In un mondo in cui il mondo non aveva
ancora inventato i farmaci generici».
Sento
la tua voce in tutti i rumori del mondo
Le
persone non si incontrano mai per caso. Sono destinate a incrociare
la nostra strada per una ragione
O
farfalla gentile, apri le tue belle ali, va sulla sua tomba e di’
che l’amo
Mi
piace ridere della morte, prenderla in giro. È il mio modo di
esorcizzarla, così si dà meno arie. Burlandomi di lei
permetto alla vita di prendere il sopravvento, di avere il potere.
C’è
qualcosa di più forte della morte, ed è la presenza
degli assenti nella memoria dei vivi
Una
volta chiuso il cancello il tempo è mio, ne sono l’unica
proprietaria. È un lusso essere proprietari del proprio tempo,
lo ritengo uno dei più grandi lussi che l’essere umano
possa concedersi.
Philippe
Toussaint aveva fatto di me una contemplativa, una bambina piena di
meraviglia che guardava la fotografia patinata di un biondo con gli
occhi azzurri pensando: “Quest’immagine mi appartiene,
posso mettermela in tasca”. Passavo ore ad accarezzarlo, avevo
sempre una mano che vagava da qualche parte su di lui. Si dice che la
bellezza non si mangia, ma io la divoravo come antipasto, piatto
forte e dolce. E se avanzava facevo il bis. Lui non si opponeva.
Sembrava che gli piacessi e gli piacessero i miei gesti. Mi
possedeva, per me era la cosa più importante.
Parlare
di te significa farti esistere, non dire niente sarebbe
dimenticarti
Domani
alle quattro c’è una sepoltura. Il cimitero avrà
un nuovo residente, un uomo di cinquantacinque anni morto per aver
fumato troppo. Almeno è quanto dicono i medici. Non dicono mai
che un uomo di cinquantacinque anni può morire per non essere
stato amato, per non essere stato sentito, per aver ricevuto troppi
conti da pagare, per aver fatto troppi debiti con le banche, per aver
visto i figli crescere e poi andarsene senza neanche salutare, per
una vita di rimproveri e musi lunghi in cui la sigarettina o la
cannetta per sciogliere il nodo allo stomaco ci stavano proprio bene.
Mancherà
sempre qualcuno per far sorridere la mia vita: tu
“Il
coraggio per un avvocato è tutto. Se non c’è, il
resto non conta. Tutto è utile all’avvocato, talento,
cultura, conoscenza della legge, ma senza il coraggio al momento
decisivo rimangono solo parole, frasi che si susseguono, brillano e
muoiono”
Il
libro della vita è il libro supremo che non possiamo chiudere
e riaprire a piacimento, vorremmo tornare alla pagina in cui si ama,
ma abbiamo già sotto le dita la pagina in cui si muore
La
morte comincia quando nessuno può più sognare di te.
Succede
sempre così con la morte: più è antica e meno
presa ha sui vivi. Il tempo distrugge la vita. Il tempo distrugge la
morte.
L’essere
è eterno, l’esistenza un passaggio, la memoria eterna ne
sarà il messaggio
Forse
che un uomo, quando smette di amare la donna che ha amato, la guarda
come se avesse perso la ragione?
Mia
madre non mi è mai mancata, tranne quando avevo la febbre.
Quando stavo bene crescevo, venivo su dritta come se l’assenza
di genitori mi avesse applicato un tutore lungo la spina dorsale. Mi
tengo dritta, è una mia peculiarità. Non mi sono mai
piegata, neanche nei periodi di maggior dolore. Spesso mi chiedono se
abbia fatto danza classica. Rispondo di no, che è stata la
quotidianità a darmi una disciplina, a farmi allenare ogni
giorno alla sbarra e sulle punte.
Cosa
sarà di me se non sento più i tuoi passi? È la
tua vita o la mia che se ne va? Non lo so
Sono
stata molto infelice, addirittura annientata, inesistente, svuotata.
Sono stata come i miei vicini, ma in peggio. Le mie funzioni vitali
continuavano, ma senza me dentro, senza la mia anima, che a quanto
pare, a prescindere da che uno sia grasso o magro, alto o basso,
giovane o vecchio, pesa ventuno grammi.
Ma
siccome l’infelicità non mi è mai piaciuta ho
deciso che non sarebbe durata. La sfortuna deve pur finire, prima o
poi.
Katia
Ciarrocchi
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