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  Letteratura  »  Cambiare l’acqua ai fiori, di Valerie Perrin, edito da E/O e recensito da Katia Ciarrocchi 10/05/2022
 
Cambiare l’acqua ai fiori – Valerie Perrin - E/O – Pagg. 476 – ISBN 9788833570990 – Euro 18,00



Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.

Valérie Perrin elargisce amore e speranza.
ci sono varie vite in una vita.
Per natura difficilmente consiglio dei libri, sono troppo soggettivi: quello che per me può essere un capolavoro della letteratura, per alcuni magari è il libro più pesante o insulso di questo mondo, e le opinioni di ognuno vanno rispettate. Ma “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin fa eccezione alla regola, è uno di quei libri che consiglierò all’infinito, perché? Perché dona speranza, invita a non mollare mai nonostante tutto e tutti,  fa sentire sulla pelle dei lettori la certezza che c’è sempre il sole dopo una tempesta.
Cambiare l’acqua ai fiori è un libro con una forte intensità emotiva, le lacrime sono state le mie compagne di viaggio attraverso il percorso della vita di Violette Toussaint.
Devo ammettere che questo libro arriva in un momento molto particolare della mia vita, dove avevo bisogno di speranza e di qualcuno, o qualcosa, che mi mostrasse l’altra faccia dell’esistenza,  e 
Cambiare l’acqua ai fiori è stato il romanzo giusto perché parla di vita vissuta in tutte le sue sfaccettature, un libro che parla dell’unica certezza che abbiamo alla nascita ed è quella della morte, un libro che parla di mancanze ma anche e soprattutto di quanto la forza dell’amore porta dei cambiamenti nella vita di ognuno.
Valérie Perrin riesce a descrivere momenti e ambientazioni talmente veritiere che in alcuni tratti sembra di vivere nel dentro del romanzo, i personaggi sono delineati magistralmente ma soprattutto – e credo sia la cosa fondamentale per la buona riuscita di un romanzo- riesce a tracciarne di ognuno un profilo psicologico talmente autentico che non ti accorgi di stare leggendo un libro.

Ma un filo d’erba può crescere ovunque, e io ero fatta di quell’ovunque. Sì, una radice può attecchire anche nel catrame, basta una microfessura per far penetrare la vita all’interno dell’impossibile. Un po’ di pioggia, un po’ di sole, e spuntano germogli venuti da chissà dove, forse portati dal vento.


Citazione tratta da: Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin

«L’edera soffoca gli alberi, Violette, non dimenticare mai di tagliarla, mai. Appena i pensieri ti portano verso le tenebre prendi la cesoia e taglia via la tristezza».

Impariamo a salvare vite, ma mai a rianimare la nostra pelle e quella di un altro.

Non sono sicuro di averti dentro di me né di essere
dentro di te, e neppure di possederti. Credo invece
che siamo entrambi dentro un altro essere
che abbiamo creato e che si chiama “noi”

I figli da principio riempiono le nostre vite, poi lasciano un vuoto immenso.

La tirchieria era una malattia genetica, un virus, un batterio letale, una malformazione congenita, una maledetta tara ereditaria contro cui non era in grado di combattere. Mettere da parte per fare che, per andare dove? Non ne aveva idea.

La famiglia non si distrugge, si trasforma.
Una parte di essa va nell’invisibile

La morte dell’altro rallenta i gesti di chi rimane. Ogni suo gesto sembra essere trattenuto da qualcosa.

Ci sono momenti che bisognerebbe dimenticare molto in fretta, ma poi la vita decide altrimenti.

Non giudicare i giorni dalla raccolta che fai, ma dai semi che semini”

Senza drammi, senza lacrime, povere e ridicole armi, perché ci sono dolori che piangono solo all’interno”

«Le parole taciute urlano dentro di noi».

solitudine e noia colpiscano il vuoto delle persone

Il ricordo dei giorni belli attenua il dolore

Solo quando si vive quello che sto vivendo io si capisce che va tutto bene, che niente è grave, che l’essere umano ha una capacità inaudita di ricostruirsi e cauterizzarsi, come se avesse vari strati di pelle uno sull’altro, vite sovrapposte e altre di scorta, e che i magazzini dell’oblio sono illimitati.

«Perché una vita non si rifà. Provi a prendere un foglio di carta e strapparlo: per quanto rincolli ogni pezzo rimarranno sempre gli strappi, le pieghe e lo scotch».

L’essenziale è invisibile agli occhi

Per tutta la vita ci imbattiamo in gente più grande che ci dice che Babbo Natale non esiste. Delusioni che fanno vacillare.

Le vacanze sono come una ricompensa, un primo premio, una medaglia d’oro. Bisogna meritarsele…

Tutto si cancella, tutto passa tranne il ricordo

Col tempo, va, tutto se ne va, si dimenticano le passioni, si dimenticano le voci che sussurravano le parole della povera gente: non tornare troppo tardi e soprattutto non prendere freddo

Davanti a questo fiume, ove tu amavi sognare e i pesci argentei guizzavano leggeri, conserva i nostri ricordi, che non possono morire

Non c’è solitudine che non sia condivisa

Imparare a leggere è come imparare a nuotare. Una volta appresi i movimenti della bracciata, una volta superata la paura di affogare, attraversare una piscina o un oceano è più o meno la stessa cosa, è solo questione di fiato e di allenamento.

Niente si oppone al buio, niente giustifica

L’amore di una madre è un tesoro che Dio dà una volta sola

Imparate a dare assenza a chi non ha capito l’importanza della vostra presenza

Se la vita è solo un passaggio, almeno su questo passaggio seminiamo fiori

«Signor Seul, se sulle porte degli armadi c’è una chiave, è perché nessuno li apra».

Piccolo fiore di vita, eterno è il tuo profumo, se l’umanità ti ha colto troppo presto

I soli fantasmi a cui credo sono i ricordi, reali o immaginari che siano. Secondo me entità soprannaturali, zombi, spiriti e compagnia bella esistono solo nella mente dei vivi.

Certe persone comunicano con i morti. Credo che siano sincere, ma quando uno è morto, è morto. Se torna, è un vivo a farlo tornare col pensiero. Se parla, è un vivo a prestargli la sua voce. Se appare, è un vivo che lo proietta con la mente, come un ologramma o una stampante 3D.

La mancanza, il dolore, l’impossibilità di sopportare possono far vivere e sentire cose che vanno al di là di ogni immaginazione. Quando qualcuno è andato, è andato. Tranne che nella mente di chi rimane, e la mente di un unico uomo è ben più grande dell’universo.

Il buio non è mai totale, alla fine del cammino c’è sempre una finestra aperta

Ero il mio doppio: quella che voleva imparare e quella che avrebbe imparato, il mio presente e il mio futuro chini sullo stesso libro.
Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perché siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo, da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra esistenza?
Se ogni volta che penso a te spuntasse un fiore la terra sarebbe un immenso giardino

Non c’è amore più grande che darsi interamente a chi si ama

«Mio padre era un uomo devoto che faceva pagare una sola visita anche quando passava più volte nello stesso giorno o auscultava con lo stetoscopio un’intera famiglia. Era un gran medico che tirava fuori la diagnosi giusta facendo tre domande al malato ed esaminandogli l’occhio. In un mondo in cui il mondo non aveva ancora inventato i farmaci generici».

Sento la tua voce in tutti i rumori del mondo

Le persone non si incontrano mai per caso. Sono destinate a incrociare la nostra strada per una ragione

O farfalla gentile, apri le tue belle ali, va sulla sua tomba e di’ che l’amo

Mi piace ridere della morte, prenderla in giro. È il mio modo di esorcizzarla, così si dà meno arie. Burlandomi di lei permetto alla vita di prendere il sopravvento, di avere il potere.

C’è qualcosa di più forte della morte, ed è la presenza degli assenti nella memoria dei vivi

Una volta chiuso il cancello il tempo è mio, ne sono l’unica proprietaria. È un lusso essere proprietari del proprio tempo, lo ritengo uno dei più grandi lussi che l’essere umano possa concedersi.

Philippe Toussaint aveva fatto di me una contemplativa, una bambina piena di meraviglia che guardava la fotografia patinata di un biondo con gli occhi azzurri pensando: “Quest’immagine mi appartiene, posso mettermela in tasca”. Passavo ore ad accarezzarlo, avevo sempre una mano che vagava da qualche parte su di lui. Si dice che la bellezza non si mangia, ma io la divoravo come antipasto, piatto forte e dolce. E se avanzava facevo il bis. Lui non si opponeva. Sembrava che gli piacessi e gli piacessero i miei gesti. Mi possedeva, per me era la cosa più importante.

Parlare di te significa farti esistere, non dire niente sarebbe dimenticarti
Domani alle quattro c’è una sepoltura. Il cimitero avrà un nuovo residente, un uomo di cinquantacinque anni morto per aver fumato troppo. Almeno è quanto dicono i medici. Non dicono mai che un uomo di cinquantacinque anni può morire per non essere stato amato, per non essere stato sentito, per aver ricevuto troppi conti da pagare, per aver fatto troppi debiti con le banche, per aver visto i figli crescere e poi andarsene senza neanche salutare, per una vita di rimproveri e musi lunghi in cui la sigarettina o la cannetta per sciogliere il nodo allo stomaco ci stavano proprio bene.

Mancherà sempre qualcuno per far sorridere la mia vita: tu

Il coraggio per un avvocato è tutto. Se non c’è, il resto non conta. Tutto è utile all’avvocato, talento, cultura, conoscenza della legge, ma senza il coraggio al momento decisivo rimangono solo parole, frasi che si susseguono, brillano e muoiono”

Il libro della vita è il libro supremo che non possiamo chiudere e riaprire a piacimento, vorremmo tornare alla pagina in cui si ama, ma abbiamo già sotto le dita la pagina in cui si muore

La morte comincia quando nessuno può più sognare di te.

Succede sempre così con la morte: più è antica e meno presa ha sui vivi. Il tempo distrugge la vita. Il tempo distrugge la morte.

L’essere è eterno, l’esistenza un passaggio, la memoria eterna ne sarà il messaggio

Forse che un uomo, quando smette di amare la donna che ha amato, la guarda come se avesse perso la ragione?

Mia madre non mi è mai mancata, tranne quando avevo la febbre. Quando stavo bene crescevo, venivo su dritta come se l’assenza di genitori mi avesse applicato un tutore lungo la spina dorsale. Mi tengo dritta, è una mia peculiarità. Non mi sono mai piegata, neanche nei periodi di maggior dolore. Spesso mi chiedono se abbia fatto danza classica. Rispondo di no, che è stata la quotidianità a darmi una disciplina, a farmi allenare ogni giorno alla sbarra e sulle punte.

Cosa sarà di me se non sento più i tuoi passi? È la tua vita o la mia che se ne va? Non lo so

Sono stata molto infelice, addirittura annientata, inesistente, svuotata. Sono stata come i miei vicini, ma in peggio. Le mie funzioni vitali continuavano, ma senza me dentro, senza la mia anima, che a quanto pare, a prescindere da che uno sia grasso o magro, alto o basso, giovane o vecchio, pesa ventuno grammi.
Ma siccome l’infelicità non mi è mai piaciuta ho deciso che non sarebbe durata. La sfortuna deve pur finire, prima o poi.



Katia Ciarrocchi



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