La
Russia di Putin- Anna Politkovskaja – Adelphi –
Pagg. 384 -ISBN 9788845936920
- Euro 14,00
Siamo
nel 2022 quindi sono già trascorsi sedici anni
dall’assassinio, avvenuto a Mosca, della giornalista autrice di
questo libro. Un assassinio ad oggi impunito. Raccontare la verità
in certi Stati è proibito e si rischia la vita. Ma chi ama la
verità e la libertà di divulgarla sa rischiare anche la
vita. Ci ha lasciato i suoi libri, per fortuna. Prezioso dono.
Fin
dalle prime pagine si può comprendere perché gli
argomenti di cui parla la Politkovskaja non siano stati accolti con
favore da qualche potente che, senza remore, ha deciso di farla
tacere per sempre.
Questa
è un’opera che non si può leggere tutta d’un
fiato in quanto le citazioni di fatti documentati con le relative
date richiedono attenzione e riflessione particolari. È un
testo imbevuto di coraggio e desiderio di urlare al mondo verità
scomode sostituite da deplorevoli menzogne da parte di chi detiene il
potere e lo usa, senza scrupoli di ogni genere, per il proprio
tornaconto.
<Siamo
solo un mezzo, per lui. Un mezzo per raggiungere il potere personale.
Per questo dispone di noi come vuole. Può giocare con noi, se
ne ha voglia. Può distruggerci, se lo desidera. Noi non siamo
niente. Lui, finito dov’è per puro caso, è il dio
e il re che dobbiamo temere e venerare. La Russia ha già avuto
governanti di questa risma. Ed è finita in tragedia. In un
bagno di sangue. In guerre civili. Io non voglio che accada di nuovo.
Per questo ce l’ho con un tipico čekista sovietico che
ascende al trono di Russia incedendo tronfio sul tappeto rosso del
Cremlino>.
Pagina
dopo pagina si percepisce la sofferenza della scrittrice russa nel
vedere la sua gente costretta a subire le più vergognose
menzogne senza possibilità di replica. Perché a subire
ingiustizie e menzogne è sempre il cittadino semplice, che
rispetta la legge, paga i tributi allo Stato i cui rappresentanti, in
questo caso, con i loro fedelissimi, hanno raggiunto, chissà
come, un livello di ricchezza da far rivoltare nella tomba i famosi
utopici filosofi Marx ed Engels.
Il
libro della Politkovskaja può essere, a mio parere, anche
considerato una specie di preavviso ai successivi eventi dal 2006
fino ai giorni nostri. Giorni che sono stati sconvolti dall’inizio
di una guerra di aggressione, voluta dalla Russia di Putin assieme al
suo staff, contro uno Stato, l’Ucraina, che faticosamente
aveva raggiunto la democrazia e l’indipendenza.
Una
guerra che ha colpito il popolo civile indiscriminatamente con
distruzione, morte e atroci sofferenze. Una guerra che certo non ci
si aspettava di vedere in un’Europa moderna e civilizzata. E
che certo non lascerà un buon ricordo in coloro che l’hanno
subita, e dalla quale hanno cercato giustamente di difendersi con
ogni mezzo, e in quelli che l’hanno dovuta iniziare in
obbedienza ad ordini superiori. Una guerra, ancora una volta, come
tutte le guerre, vergogna dell’umanità.
Il
coraggio eccezionale di Anna Politkovskaja ci ha lasciato dunque una
testimonianza molto importante riguardo alla vita di quella parte
della popolazione russa che non gode di ricchezza e privilegi.
Attraverso le sue interviste comprendiamo le verità sui
comportamenti del potere che, con tutti i mezzi, cerca di
salvaguardare se stesso. Si può solo consigliarne la lettura
così ognuno potrà trarre le proprie conclusioni. Io
l’ho apprezzato molto proprio perché, rendersi conto che
c’è ancora qualcuno al mondo che, senza paura, cerca di
contrastare le menzogne e l’arroganza, fa ritrovare la
fiducia nell’umanità degna di questo nome.
E
sono orgogliosa che questo coraggio l’abbia avuto una donna.
Perché la forza della parola non toglie la vita a nessuno,
mentre si sa cosa succede con la forza delle armi…
Ascoltiamola,
dunque, questa giornalista amante della giustizia e della legalità.
Magari ci potrà chiarire le idee su come mai qualcuno in
Russia, nel 2022 (!) abbia voluto iniziare una guerra assurda ed
ignobile che distrugge e sbrana senza pietà.
Giovanna
Giordani
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