Un
nonno di otto anni – Mauro Valenti –
Capponi – Pagg. 498 – ISBN 9788897066989
-Euro 18,00
Leggere Un
nonno di otto anni,
romanzo di Mauro Valenti (pp. 498 Capponi Editore, 2018) è
come fare un lungo viaggio nel tempo e nello spazio, tanti sono gli
anni, oltre cento, in cui si svolge la vicenda, ambientata tra il
1906 e il 1918, e tanti i luoghi percorsi attraverso i peregrinaggi
di Beppino Valenti, il bambino che proprio a otto anni parte da San
Gusmè, paesino in provincia di Siena, e ritorna in Italia
diciottenne per partecipare alla prima guerra mondiale.
La
sua storia, narrata in terza persona dall’autore-nipote, parte
dal magro mondo contadino di inizio secolo, quando le famiglie più
povere erano costrette a malincuore non tanto ad emigrare, ma a
separarsi da un figlio per mandarlo a lavorare lontano, affidandolo,
a loro insaputa, a sfruttatori di professione. Questi, con in mano i
documenti dei piccoli, lucravano sulle loro forze lavoro,
imbarcandoli per l’America del Sud e sottoponendoli a durissime
condizioni di vita e a maltrattamenti disumani. Il piccolo Beppino,
riuscito a ribellarsi e fuggire dopo tante angherie, affronterà,
pur giovanissimo, i più diversi lavori per terra in Argentina
e per mare nelle navi, pur di mandare a casa le rimesse per la
sopravvivenza della numerosa famiglia.
Il
fascino e il valore del romanzo risiede proprio nella resistenza e
nel coraggio di questo bambino che si forma in un magma di
esperienze, conquistandosi il rispetto di tutti i datori di lavoro
con la sua onestà e abnegazione, destreggiandosi in ambienti
differenti e contemporaneamente offrendo al lettore scenari urbani e
geografici descritti mirabilmente dai suoi occhi, da Buenos Aires
all’Oceano Atlantico e Pacifico, dal delta del Rio della Plata,
da New York alle trincee di guerra. E di questi mondi ci fa percepire
l’atmosfera, i colori, i mutamenti, le asprezze e bellezze.
Intorno
al piccolo protagonista scorrono molti personaggi e ne risulta un
panorama umano ben delineato di giovani amici, malviventi, gauchos,
marinai, commilitoni, emigranti, ognuno dei quali instaura un
rapporto diverso con Beppino e tra essi spicca la famiglia del sarto
D’Angelo che, in un momento quasi tragico, lo accoglie e
protegge come un figlio.
La
narrazione, condotta in ordine cronologico nei vari capitoli, è
incorniciata all’inizio da una scena di un mercato contadino
anni ’60 in cui appare il nonno ormai vecchio ritornato nel suo
paese e si chiude con un capitolo che ripercorre gli ultimi anni di
questo ‘nonno’ dal passato sofferto ma dall’animo
sereno nel rapporto con i figli e nipoti in Italia. Una struttura
circolare per questa storia vera ricostruita e narrata non solo con
amore ma con profondità di scavo nella descrizione di
ambienti, paesaggi, consuetudini di vita di un secolo fa, un tempo in
cui tutti noi affondiamo radici familiari e sociali da non
disperdere.
Un
libro da consigliare perché non solo si lascia leggere
avvincendo pagina dopo pagina, ma si offre come testimonianza storica
e lascia auna traccia di emozione e consapevolezza nei confronti di
generazioni che hanno affrontato la vita con dignità fatica,
privazioni, pericoli, permettendo a quelle successive di superare i
salti della storia e di vivere in maggior benessere e giustizia
sociale.
Patrizia
Fazzi
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