Una
donna – Annie Ernaux – L’orma –
Pagg. 99 – ISBN 9788899793470
– Euro 15,00
Autobiografia
universale
Molte
volte ho pensato che fissare con le parole le emozioni, mentre le si
stanno vivendo, soprattutto in corrispondenza di eventi molto
importanti nella mia vita, fosse un’operazione quasi necessaria
per cristallizzare il ricordo; quando poi a distanza di anni ho
riletto ciò che avevo scritto, soprattutto quando è
mancata una vera elaborazione degli accadimenti e la maturità
successiva mi faceva risultare imbarazzante la mia io scrivente, ho
smesso di farlo e di pensarlo. E ora, dopo aver letto questo
incantevole scritto, mi consolo del mio limite e della mia superbia e
mi indispettisco con la mia propensione a cancellare il ricordo o
forse a educorarlo, scoprendo in fondo di non possederlo affatto. E
ammiro la forza di questa scrittrice che è riuscita a mettersi
così a nudo, ma con delicatezza, senza ferirsi, accettandosi e
donando a noi lettori una storia particolare che viaggia sugli stessi
binari noti a tutte, perchè universali, del rapporto
madre/figlia. Annie Ernaux, recentemente insignita del Premio Nobel
per la letteratura, in questo scritto autobiografico, compendia
perfettamente la dimensione del ricordo del periodo del primissimo
lutto, vissuto in seguito alla morte della mamma, intercalandolo con
una dimensione del ricordo molto più profonda, quella del
vivere quotidiano, dei piccoli momenti routinari che inanellati
formano, senza che ne siamo perfettamente consapevoli, un rapporto
così importante, decidendone in fondo la qualità. Alla
morte dei genitori, presumo e mi attendo che tutto tornerà
alla mente a chiedere il saldo, che la comprensione di ciò che
è accaduto - nel bene e nel male - troverà una sua
naturale sistemazione nella formazione-ultimazione del mio processo
identitario e che cercherò di farne tesoro per affrontare il
ribaltamento dei ruoli, quello del genitore anziano che ha bisogno
del figlio. Lo scritto, come si legge, e chiedo scusa per questo, ha
oltre a un forte potere pacificatore, quello di far riflettere su se
stessi, lo consiglio dunque a tutti, in particolar modo alle donne
per il fatto che qui il binomio scandagliato è quello
mamma/figlia.
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