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  Letteratura  »  Semi nudi, di Franca Canapini, edito da puntoacapo e recensito da Gemma Mondanelli 15/11/2022
 
Semi nudi – Franca Canapini - puntoacapo – Pagg. 130 – ISBN 978-88-31428-33-0 – Euro 15,00



Un anno a passi leggeri sulla terra, la sezione di esordio delle poesie di Franca Canapini è allettante perché fino da subito ci fa sognare quel connubio fra essere umano e natura che raramente costituisce la poetica moderna, mentre è stato il motivo di fondo di tanti poeti classici, in primis il Pascoli. Con una certa emozione quindi, che non è solo nostalgia, ma riscoperta di un mondo naturale che da sempre teniamo stretto nell’animo, ci accostiamo a questi componimenti poetici nei quali è bello vedere riaffiorare con le parole dolci, evocative di una donna sensibile un mondo familiare e domestico che ha creato un substrato creativo per una vita successiva, ricca anche di esperienze diverse:

Lilla

Mi ritrovi in questo spiovere di luce ché l’acqua indecisa

resta in infinitesime gocce sospesa e si arcobalena

quando ai bordi della strada sterrata fragili

s’aggirano le chioccioline tra le campanule rosa

e la vitalba s’allunga arricciando i germogli alla luce ubriaca

Sono ancora io la ragazza ai libri seduta fremente

di tanta bellezza inquieta…

E’ un mondo antico quello che è evocato, un mondo fatto di cose semplici, di osservazioni delle piante, degli animali, di valori profondi che sembra essere superato dalla vita moderna, a volte troppo fredda nella sua tecnologia, ma che invece resta come imprinting nelle persone che l’ hanno vissuto anche come eredità da trasmettere:


Sera di primavera


In una sera così

di mezza luna e qualche stella

d’alberi tutti in fiore tra le luci

nell’aria che s’intenera

non si dorme e non si veglia

cullati dalle ninne degli uccelli

quietamente si trasogna



In una sera così

ci facciamo aria

erba fiore

nulla

La poetessa non è soltanto (e già sarebbe molto) la donna dei passi leggeri sulla terra, ma è una donna con una personalità dalle molteplici sfaccettature e in questo libro di poesie ci dimostra tutta la ricchezza del suo animo, tutta la ricchezza di una vita vissuta con consapevolezza: a contatto con la natura, ma anche a contatto, sempre vigile e presente, con il mondo che si evolve, con la storia che cammina, marcia incessante verso il futuro.


Lavoratori anonimi

ai lavoratori sfruttati


La piazza del nostro paese gremita di gente

la banda i suonatori in divisa

gli ottoni brillanti

e Tu e noi fra rosse bandiere e i canti

Compagni avanti! Avanti!



Avanti per le curve del cimitero

verso un Primo Maggio in festa

nel bosco fresco dei castagni

Avanti avanti!...nostro è l’avvenir

L’autrice desidererebbe sicuramente un futuro migliore, ma intanto si rivolge ad osservare la società che cambia, i lavori degli uomini, dedicando i suoi versi ai tanti personaggi incontrati, a chi ha suscitato la curiosità nel suo animo. Franca è una poetessa che non è stata soltanto a guardare, ma ha partecipato attivamente alla vita sociale, convinta che soltanto l’impegno etico individuale possa creare nella società quella unione di intenti che sta alla base dello sviluppo audace e provvido del diritto alla vita.

Le successive sezioni di questo libro di poesie, sia Nella casa della matrioska che ne La Sibilla del sogno, le parole si fanno incalzanti, si ripetono in un ritmo veloce quasi a giustificare il sogno che diventa realtà e si perde nei meandri della vita, consapevole della forza e del coraggio con cui si è imposto.

Il vissuto della poetessa, ora che molte fasi della sua esistenza sono trascorse, le riempie le mani di tante monete: d’oro o d’argento, di quei valori che sono serviti ad avere rispetto di se stessa, a vivere con dignità, conservando quei ricordi della terra madre che sono sempre stati alla base della sua avventura di vita.

E’ un modo quello di Franca di scrivere per lasciare una traccia, ognuno di noi vive tante vite, ognuno di noi è tante cose, c’è una tristezza finale di non aver fatto di più, di avere visto tanti orizzonti, di averli quasi toccati con mano per poi capire che non era possibile raggiungerli, ma nonostante questo c’è anche l’orgoglio di non essersi mai tirata indietro e di avere ancora del tempo prezioso per crescere nella consapevolezza delle sfaccettature di senso e di significato che ci offre l’esistenza.

Visione

Protesa nel futuro

un brivido improvviso

mi farà voltare indietro.


Allora vedrò i miei fiori

ardenti, in vortice glorioso

sfuggirmi e scomparire

nel risucchio

inesorabile del tempo


il nulla della luce/ il vuoto del momento


come fosse stata un’inezia

l’immane vertigine di senso


E nell’inesausto silenzio

per tanto per poco

l’anima inizierà nuovo concepimento.

(F.C.)


Gemma Mondanelli











 
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