Il
figlio di due madri – Massimo Bontempelli –
Utopia – Pagg. 176 – ISBN 9791280084101
– Euro 17,00
“Il
figlio di due madri” di Massimo Bontempelli è stato
scritto durante la guerra e ambientato in un futuro immaginario, in
un’Italia post-fascista, dove la società è
governata dalla dittatura.
La
trama del romanzo ruota intorno a un evento inspiegabile: il figlio
di una famiglia dell’alta borghesia romana assume la
personalità di un altro bambino morto sette anni prima.
Avvenimento che sconvolge tutti i personaggi del romanzo, che cercano
di dare una spiegazione razionale agli eventi soprannaturali, ma poi
accettano che essi siano parte della normalità.
Ciò
che rende “Il figlio di due madri” un romanzo unico nella
letteratura italiana è la tecnica utilizzata dall’autore:
il realismo magico. Bontempelli combina elementi realistici con
elementi fantastici o sovrannaturali, creando una narrazione che si
muove tra la realtà e la fantasia, in questo modo, il romanzo
diventa un mezzo per trasformare la realtà e la società,
invitando il lettore a lasciarsi andare alla fantasia e ad accettare
gli eventi senza cercare di dare loro una spiegazione razionale.
Ma
“Il figlio di due madri” non è solo un romanzo che
invita alla fantasia, Bontempelli esplora anche tematiche importanti
come l’identità e la diversità, mediante la
figura del bambino che ha due madri biologiche e che lotta per
trovare la sua vera identità.
“IL
figlio di due madre” lo definirei una denuncia alla società
tradizionale che attraverso la sua rigida struttura di valori e
aspettative, non riesce a riconoscere e accettare la diversità
e l’unicità dell’identità personale,
impedendo così ai singoli individui di esprimere liberamente
se stessi.
Devo
ammettere, proprio una bella scoperta!
Citazioni
tratte da: Il
figlio di due madri di Massimo Bontempelli
… come
aveva detto un giorno Ramiro descrivendo il suo ritorno sopra la
terra?
« Come quando uno sogna di volare, in mezzo a tanto
tanto fresco da tutte le parti».
Luciana
si fermò impietrita e strinse le due mani sul petto: per un
istante il cuore le si era fermato perché il cuore dell’uomo
non fa l’abitudine ai miracoli.
Arianna
è morta, per mancanza di immaginazione, ora che solo
d’immaginazione avrebbe potuto vivere. Mariano Parigi,
chiamato, passò tutto un giorno, tutta una notte in quella
casa ignota seduto sulla valigia chiusa di Arianna, Arianna che se
n’era andata, andata di casa in cerca di Mario. Dopo che
Arianna fu seppellita, Luciana non sentiva più se ancora
dovesse avviarsi per il mondo a cercare Ramiro dietro i segni, le
stelle le voci.
Katia
Ciarrocchi
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