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  Letteratura  »  La strada verso il canto, di Rossana Jemma, edito da RP e recensito da Carla Malerba 15/07/2023
 

La strada verso il canto - - Rossana Jemma - RP - Pagg. 80 - ISBN 9788885781948 - Euro 12,00


Già il titolo della silloge di Rossana Jemma, "La strada verso il canto" che ho ricevuto come graditissimo dono, è esso stesso dichiarazione di poetica, di ricerca interiore, un cammino che l´autrice si ripromette di realizzare attraverso le ben definite sezioni che paiono anch´esse protendersi dal buio della prima(Buio e aritmie)- un buio che nei passi che muovono la iniziale definizione dell´esistenza è impossibile ignorare- verso una melodia pacata che intreccia nei versi, fluidi e curati, malinconia e bellezza strettamente avvinte, come leggiamo nelle parole di Baudelaire che l´autrice pone in esergo alla prima sezione, ma non prive di una luce che sembra a tratti trapelare, anche quando la difficoltà del cammino si fa tangibile nell´impatto col male che domina la terra


Avvinghiata al buio

pregno di disincanto

ogni tanto

rivolgo un inno sacro a Dio

-ch´Esso sia o non sia-

ormai così assenti gli uomini

Piegati da dita potenti

-capo chino verso il basso-

ora incapaci di cogliere

della terra i sussurri (...)



Nell´arduo percorso compositivo l´ispirazione della poetessa, riflettendo sul comune destino nell´ attesa di "un´aurora negata" che ci tiene svegli e che aumenta la pena di aver dato alla propria prole con l´amore anche una pesante eredità da condividere (bellissima la lirica Dolce figlia perdonami), viene poi confortata dalla dolcezza del sentire e dal "lato bello delle cose".


Le profonde constatazioni sulle vivide immagini del passato, sulla cara gioventù materna, che è poi la gioventù che rapida appare e scompare dietro bagliori e note di allegria, non sono altro nei versi che un richiamare invano ciò che non torna:


(...)

Ti rivedo nella gonna di velluto

mentre balli ardente di gioventù

fino all´ultimo autunno

e vado per sentirti-Madre-

come ad ogni stagione

dimentica di questo inganno

Ma tu ingiustamente

hai dovuto lasciare il cammino

tracciato tra il cielo e le piccole cose

-come la neve sulla collina

o l´alba primigenia sulla riva

La morte, la caduta delle illusioni, la ribellione sono i momenti in cui si avvertono i temi della poetica leopardiana e romantica in genere e che costituiscono i nuclei centrali cui si alimenta la poesia della silloge ponendo i fondamenti per il suo cammino narrativo.

Vi si aggiunge un immaginario epico e vaticinante, nella rievocazione della figura di Tiresia a cui la poetessa è chiamata ad alleggerire il passo per poter avanzare insieme. E tuttavia si respira in questo cammino condiviso un´aria lieve, vi è una dolcezza diffusa nella riflessione di un´anima sensibile e gentile che in sé racchiude l´accettazione del comune destino ove il riscatto della pena che ci è inflitta è rappresentato dai poteri dell´amore e dalla poesia che si avvertono compiutamente nell´osservare la natura e le sue "delicate creature", in un canto salvifico al quale aspirare.

Come tutti coloro che hanno il dono dell´intuizione, della sensibilità poetica e dell´ascolto dei propri simili, così sensibilmente l´autrice conclude il suo cammino poetico-esistenziale, ben conscia di non poter opporre alla "commedia stolta" e alla "solitudine di volti" se non la piccola, tenera gioia di vivere alimentata dall´amore, come recitano questi versi che appartengono alla terza sezione "Canto e speranza"


È di nuovo mattina:

frammenti d´illusione

scompaiono nelle nebbie

della coscienza assopita.


Sprazzi tenaci di quarzo

infiltrano i vetri

spezzano la penombra

scolando sul falso gelsomino.


È di nuovo mattina:

l´alba eroica ancora per un po´

illuminerà a giorno

il lato bello delle cose.




Sono stati tratti versi dalle poesie:

"Avvinghiata al buio", pagina 30

"Ricordando la Madre", pagina 37

La poesia "Il lato bello delle cose ", pagina 60, è stata riportata per intero.


Carla Malerba








 
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