Café
Royal - Marco Balzano - Einaudi - Narrativa -
Pagg. 128 - ISBN 9788806262631
- Euro 11,50
"Café
Royal" di Marco Balzano è un romanzo che offre una piacevole
lettura, caratterizzata da storie e personaggi che si intrecciano tra
loro nella vivace cornice di Milano. Sebbene non spicchi per
originalità o profondità, il libro riesce a intrattenere con una
trama semplice e lo stile scorrevole.
Ambientato
principalmente nella città di Milano, il romanzo ruota attorno al
Café Royal, un luogo centrale che funge da punto di ritrovo e di
evasione: da Giuliano, un prete che ha trascorso anni in Africa e che
ora si sente alienato nella società italiana, a Betti, una donna
anziana che lotta con la solitudine e desidera mantenere la sua
indipendenza, il romanzo ci presenta una serie di personaggi che
cercano un senso più profondo nelle loro vite.
Uno
degli aspetti che rendono il libro piacevole è la rappresentazione
del Café Royal come un luogo in cui le persone possono sfuggire alla
monotonia quotidiana. È un luogo in cui si creano connessioni umane,
dove le persone possono condividere le loro storie e trovare un po´
di conforto nella compagnia degli altri: l´importanza dei luoghi di
ritrovo e dell´incontro umano è una riflessione significativa che
emerge nel corso del romanzo.
Tuttavia,
"Café Royal" manca di quella scintilla che lo renderebbe un
romanzo davvero memorabile, la trama è piuttosto prevedibile e non
offre sorprese o colpi di scena significativi. I personaggi, sebbene
ben caratterizzati, non riescono a suscitare un coinvolgimento
profondo.
Inoltre,
il libro sembra non approfondire a fondo le tematiche trattate;
sebbene si tocchino argomenti come la solitudine, la comunicazione e
la ricerca di significato, queste tematiche non vengono esplorate in
modo approfondito o innovativo. Ciò contribuisce alla sensazione che
"Café Royal" sia una lettura leggera e carina, ma niente di più.
Citazioni
tratte da: Café
Royal di Marco Balzano
Anche
se quell´uomo si dovesse essere già dimenticato del nostro
incontro non importa, perché mi ha fatto capire che è ora di
lasciarti. Non è affatto paradossale: se non amo piú chi conosco,
posso allo stesso modo innamorarmi di chi ancora non conosco.
Fatto
sta che non ho piú voglia di guadagnarmi la fiducia della gente. La
storia del gregge e del pastore mi sembra cosí logora... Sbrigo le
funzioni come un impiegato delle Poste. Che cose orribili sto
dicendo... Altro che una Marlboro, un pacchetto ce ne vorrebbe.
«Una
minaccia continua, mi sentivo talmente inadeguata... Non mi sono piú
arrivate le mestruazioni, non dormivo, ero diventata anoressica.
Quando ho iniziato a farmi mi sono sentita molto meglio, - esclama
con un sospiro. - Il tunnel erano loro, non l´eroina».
I
punti fermi bisogna prima sceglierseli e poi difenderli coi denti.
E
poi lo capisco da sola che un padre cosí è una zavorra. Che è
colpa sua se gli altri mi deludono, se non riesco a innamorarmi, se
sto diventando acida. I pregiudizi sul genere maschile mi
irrigidiscono peggio del torcicollo e lentamente si stanno estendendo
all´intero genere umano.
«Se
il cuore cede ai ricordi si ammala!»
* Nelle
citazioni riportate, non ci sono i riferimenti alle pagine, perché
ho ascoltato il libro su Audible.
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it