Le
scuole residenziali indiane.
Le tombe senza nome e le scuse di Papa Francesco -
Raffaella
Milandri - Mauna Kea - Pagg. 258 - ISBN 9788831335430
- Euro 18,00
Maggio
2021: il macabro ritrovamento di 215 resti di bambini presso la
Scuola Residenziale di Kamloops, in Canada, scatena una eccezionale
ondata mediatica. I rilevamenti con il GPR (Ground Penetration
Radar) attestano la presenza di corpi senza una
lapide, senza un segno, senza neppure l'indicazione che questo fosse
un cimitero. Tombe senza nome, appunto.
Il
fenomeno, purtroppo, non è nuovo nell'America del Nord, ma, per
farlo comprendere ai lettori Italiani, e fare chiarezza sull'intero
processo che porterà al viaggio di Papa Francesco, l'Autrice decide
di iniziare una puntuale inchiesta.
Lo
scopo della prima parte del libro è quello di mostrare
dettagliatamente la vera natura delle Scuole Residenziali, a partire
dalla loro fondazione. Attraverso testimonianze dei Nativi, documenti
nascosti nelle Scuole e il ritrovamento dei cimiteri senza nome
emerge l'aberrante fenomeno che le trasformò in veri e propri
"inferni in terra". Freddo, fame, malattie ed inoltre ripetute
violenze fisiche e abusi sessuali.
Per
comprendere ciò che i Nativi hanno passato , le testimonianze sono
riportate senza giri di parole, con cruda essenzialità.
E'
necessario, anche se difficile, leggere facendosi forza.
Nessuno
difendeva questi bambini, anzi la riduzione del numero dei Nativi era
spinta dai governi, anche attraverso contagi deliberati e
sterilizzazioni forzate.
Nella
seconda parte viene analizzata "L'epoca delle scuse" a partire
dagli anni 2000. Si scusano alcuni stati, alcune chiese, ma i Nativi
chiedono le scuse della Chiesa Cattolica, vista come la principale
responsabile per l'alto numero di persone implicate. Questo richiede
il coinvolgimento del Papa, che riceve una delegazione di Nativi in
Vaticano, e in seguito affronta un "viaggio penitenziale" in
Canada.
Infine,
le parole del papa vengono analizzate da diversi punti di vista, in
particolare si esamina la differenza tra "chiedere scusa" e
"chiedere perdono", al riguardo sono riportati estratti da
diversi giornali ed interviste ad esperti del linguaggio. Non tutti i
Nativi accettano senza riserve il discorso del Papa, e l'affermazione
del "genocidio" viene fatta solo di fronte ai giornalisti. Questi
discorsi possono apparire capziosi, ma il problema è di vasta
portata, perchè da tempo i Nativi si battono per il riconoscimento
dei propri diritti, che sono stati deliberatamente e
continuativamente calpestati per più di un secolo da "pionieri"
e "conquistatori" spinti dai propri governi. Ci sono poi anche i
"negazionisti" i quali sostengono che il massacro non è mai
avvenuto, che non ci sono effettivi ritrovamenti di cadaveri, e altre
argomentazioni che l'Autrice demolisce una ad una.
Trattandosi
di un libro inchiesta, è necessario dare alcune informazioni sul
contenuto, ma non vanno dimenticate quelle sul libro in sè. Sono
molti i testi che che trattano del genocidio dei Nativi, perchè fra
i tanti scegliere proprio questo?
Innanzitutto
perchè è attualissimo. C'è un ultimo paragrafo, inserito al
momento di andare in stampa, che riporta, da parte del Papa, il
ripudio della "dottrina della scoperta", che con bolle papali
dava libertà agli esploratori di conquistare il mondo in nome del
"cristianesimo".
Poi,
l'Autrice. Raffaella Milandri è profonda conoscitrice della cultura
Nativa Americana. Ha tutte le competenze necessarie per realizzare
questa indagine, difficile e dalle molte sfaccettature. E' attivista
per i diritti dei Nativi, ma per comporre questo libro si spoglia di
questa sua identità ed affronta il problema in modo rigoroso e
neutrale, indicando meticolosamente tutte le fonti cui attinge.
Infine,
la completezza. Non si tratta di un reportage, ma di una analisi a
tutto tondo del problema che da due secoli affligge i Nativi
Americani. Inizialmente trascurati ed identificati come "selvaggi"
dai primi coloni, poi deliberatamente combattuti con tutti i mezzi
possibili, sempre più disumani, il cui peggio è emerso solo di
recente. Per mostrarlo in tutta la sua gravità, occorreva partire
da lontano, ed è questo che ha fatto l'Autrice, con una scrittura
efficace, un linguaggio semplice e preciso, senza mai alzare i toni,
e senza intromettersi personalmente nella vicenda, lasciando parlare
di volta in volta la Storia, i Nativi, i Governi, i Giornali, il
Papa.
Questa
è una inchiesta che va diffusa, un libro che racconta la parte più
buia e nascosta della sofferenza di un popolo, che va portata agli
occhi e alla mente di tutti perchè con le parole del Papa si
potrebbe riscrivere la Storia del Continente Americano, ridare
diritti a chi ha subito troppi torti, ma soprattutto far conoscere
quanta retorica e quanta disinformazione sia stata usata per
manipolare le coscienze di Statunitensi e Canadesi e da qui tutto il
resto del Mondo Occidentale, che sognava "La conquista del West"
come sinonimo di Libertà. Invece era lo sterminio dei veri abitanti
di quei luoghi.
Citazioni
"Un
grande generale ha detto che l'unici Indiano buono è un Indiano
morto. Concordo a mio modo:tutto ciò che è indiano insito nella
razza dovrebbe essere morto: uccidi l'Indiano e salva l'uomo"
(R.H.
Pratt, fondatore della Carlisle Indian Industrial School)
"L'istruzione
e i mestieri insegnati nei collegi indiani preparavano i bambini
nativi ad essere integrati, sì, ma in fondo alla scala socio
economica."
"Quasi
tutti i collegi visitati hanno fornito inquietanti illustrazioni
dell'incapacità di comprendere i principi alla base del
comportamento umano. Punizioni del tipo più dannoso sono inflitte
per pura ignoranza. (...) I bambini ... non dovrebbero essere
schierati in formazione militare e potremmo trovare un modo migliore
di gestir(li) che chiudere la a chiave la porta del dormitorio ...
(Meriam
Report, USA 1926)
"...
nel 1965 ... Avevo trascorso dieci lunghi anni nel sistema dei
collegi governativi ... mi hanno insegnato che tutto ciò che sapevo
della mia cultura, della mia lingua e della mia visione del mondo era
malvagio e doveva essere cancellato. (...) Ho assistito ad
innumerevoli atti di crudeltà (...) c'erano abusi emotivi,
psicologici, fisici e sessuali (...) eppure non potei o non volli
parlare di ciò che mi era successo per molti anni. (...) Sono uscito
dalla scuola senza sapere chi fossi."
(Jim
La Belle, nativo dell'Alaska)
"Fui
violentata da un fattorino che aveva il nipote a scuola. Fece girare
la voce che sarai andata a letto con chiunque e gli abusi
continuarono. Quando cercai di riferirlo a mia madre, disse che mi
stavo inventando tutto. Non mi ascoltò mai. Poco prima di morire mi
disse che era stata violentata da un prete cattolico, e anche sua
madre era stata violentata e aveva partorito un figlio, e aveva
dovuto rinunciare a lui... per cui era meglio che mi abituassi ai
colpi duri della vita. "
(Anonima
Canadese)
"Mi
ricordo di un ragazzo che si era impiccato in palestra e ci portarono
lì e ce lo mostrarono, e (...) cosa avrebbe dovuto insegnarci? Ho 45
anni e questa è una cosa di quella scuola che ricordo ancora."
(Scuola
Cattolica di Kuper Island, British Columbia, Canada)
"Qui,
da questo luogo associato a ricordi dolorosi, vorrei iniziare quello
che considero ... un pellegrinaggio penitenziale. Sono venuto nelle
vostre terre d'origine per comunicarvi personalmente il mio dolore,
per implorare il perdono di Dio, la guarigione e la riconciliazione,
per esprimervi la mia vicinanza e per pregare con voi e per voi (...)
E' necessario ricordare come le politiche di assimilazione e
affrancamento, che includevano anche il sistema delle scuole
residenziali, siano state devastanti per le popolazioni di queste
terre. (...) Sono qui perchè il mio primo passo ... è quello di
chiedere ancora una volta perdono, di dirvi ancora che sono
profondamente dispiaciuto. Mi dispiace per il modo in cui, purtroppo,
molti cristiani hanno appoggiato la mentalità colonizzatrice delle
potenze che opprimevano i popoli indigeni. Mi dispiace. Chiedo
perdono, in particolare, per il modo in cui molti membri della Chiesa
e delle comunità religiose hanno collaborato, ... ai progetti di
distruzione culturale e di assimilazione forzata promossi dai governi
dell'epoca, culminati nel sistema delle scuole residenziali. ... La
nostra fede cristiana ci dice che si tratta di un errore disastroso,
incompatibile con il Vangelo di Gesù Cristo. (...) Una parte
importante di questo processo sarà quella di condurre una seria
indagine sui fatti accaduti in passato e di aiutare i sopravvissuti ...
a sperimentare la guarigione dai traumi subiti (...) La mia presenza
qui e l'impegno dei Vescovi canadesi sono una testimonianza della
nostra volontà di perseverare in questo cammino."
(Papa
Francesco, dal discorso ai Nativi a Maskawacis, Canada)
https://www.letteratour.it/nuovi-autori/scuole-residenziali-indiane.asp
Rosella
Rapa