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  Letteratura  »  Le scuole residenziali indiane, di Raffaella Milandri, edito da Mauna Kea e recensito da Rosella Rapa 28/08/2024
 

Le scuole residenziali indiane. Le tombe senza nome e le scuse di Papa Francesco - Raffaella Milandri - Mauna Kea - Pagg. 258 - ISBN 9788831335430 - Euro 18,00



Maggio 2021: il macabro ritrovamento di 215 resti di bambini presso la Scuola Residenziale di Kamloops, in Canada, scatena una eccezionale ondata mediatica. I rilevamenti con il GPR (Ground Penetration Radar) attestano la presenza di corpi senza una lapide, senza un segno, senza neppure l'indicazione che questo fosse un cimitero. Tombe senza nome, appunto.

Il fenomeno, purtroppo, non è nuovo nell'America del Nord, ma, per farlo comprendere ai lettori Italiani, e fare chiarezza sull'intero processo che porterà al viaggio di Papa Francesco, l'Autrice decide di iniziare una puntuale inchiesta.

Lo scopo della prima parte del libro è quello di mostrare dettagliatamente la vera natura delle Scuole Residenziali, a partire dalla loro fondazione. Attraverso testimonianze dei Nativi, documenti nascosti nelle Scuole e il ritrovamento dei cimiteri senza nome emerge l'aberrante fenomeno che le trasformò in veri e propri "inferni in terra". Freddo, fame, malattie ed inoltre ripetute violenze fisiche e abusi sessuali. Per comprendere ciò che i Nativi hanno passato , le testimonianze sono riportate senza giri di parole, con cruda essenzialità.

E' necessario, anche se difficile, leggere facendosi forza.


Nessuno difendeva questi bambini, anzi la riduzione del numero dei Nativi era spinta dai governi, anche attraverso contagi deliberati e sterilizzazioni forzate.

Nella seconda parte viene analizzata "L'epoca delle scuse" a partire dagli anni 2000. Si scusano alcuni stati, alcune chiese, ma i Nativi chiedono le scuse della Chiesa Cattolica, vista come la principale responsabile per l'alto numero di persone implicate. Questo richiede il coinvolgimento del Papa, che riceve una delegazione di Nativi in Vaticano, e in seguito affronta un "viaggio penitenziale" in Canada.

Infine, le parole del papa vengono analizzate da diversi punti di vista, in particolare si esamina la differenza tra "chiedere scusa" e "chiedere perdono", al riguardo sono riportati estratti da diversi giornali ed interviste ad esperti del linguaggio. Non tutti i Nativi accettano senza riserve il discorso del Papa, e l'affermazione del "genocidio" viene fatta solo di fronte ai giornalisti. Questi discorsi possono apparire capziosi, ma il problema è di vasta portata, perchè da tempo i Nativi si battono per il riconoscimento dei propri diritti, che sono stati deliberatamente e continuativamente calpestati per più di un secolo da "pionieri" e "conquistatori" spinti dai propri governi. Ci sono poi anche i "negazionisti" i quali sostengono che il massacro non è mai avvenuto, che non ci sono effettivi ritrovamenti di cadaveri, e altre argomentazioni che l'Autrice demolisce una ad una.

Trattandosi di un libro inchiesta, è necessario dare alcune informazioni sul contenuto, ma non vanno dimenticate quelle sul libro in sè. Sono molti i testi che che trattano del genocidio dei Nativi, perchè fra i tanti scegliere proprio questo?



Innanzitutto perchè è attualissimo. C'è un ultimo paragrafo, inserito al momento di andare in stampa, che riporta, da parte del Papa, il ripudio della "dottrina della scoperta", che con bolle papali dava libertà agli esploratori di conquistare il mondo in nome del "cristianesimo".

Poi, l'Autrice. Raffaella Milandri è profonda conoscitrice della cultura Nativa Americana. Ha tutte le competenze necessarie per realizzare questa indagine, difficile e dalle molte sfaccettature. E' attivista per i diritti dei Nativi, ma per comporre questo libro si spoglia di questa sua identità ed affronta il problema in modo rigoroso e neutrale, indicando meticolosamente tutte le fonti cui attinge.

Infine, la completezza. Non si tratta di un reportage, ma di una analisi a tutto tondo del problema che da due secoli affligge i Nativi Americani. Inizialmente trascurati ed identificati come "selvaggi" dai primi coloni, poi deliberatamente combattuti con tutti i mezzi possibili, sempre più disumani, il cui peggio è emerso solo di recente. Per mostrarlo in tutta la sua gravità, occorreva partire da lontano, ed è questo che ha fatto l'Autrice, con una scrittura efficace, un linguaggio semplice e preciso, senza mai alzare i toni, e senza intromettersi personalmente nella vicenda, lasciando parlare di volta in volta la Storia, i Nativi, i Governi, i Giornali, il Papa.

Questa è una inchiesta che va diffusa, un libro che racconta la parte più buia e nascosta della sofferenza di un popolo, che va portata agli occhi e alla mente di tutti perchè con le parole del Papa si potrebbe riscrivere la Storia del Continente Americano, ridare diritti a chi ha subito troppi torti, ma soprattutto far conoscere quanta retorica e quanta disinformazione sia stata usata per manipolare le coscienze di Statunitensi e Canadesi e da qui tutto il resto del Mondo Occidentale, che sognava "La conquista del West" come sinonimo di Libertà. Invece era lo sterminio dei veri abitanti di quei luoghi.



Citazioni


"Un grande generale ha detto che l'unici Indiano buono è un Indiano morto. Concordo a mio modo:tutto ciò che è indiano insito nella razza dovrebbe essere morto: uccidi l'Indiano e salva l'uomo"

(R.H. Pratt, fondatore della Carlisle Indian Industrial School)


"L'istruzione e i mestieri insegnati nei collegi indiani preparavano i bambini nativi ad essere integrati, sì, ma in fondo alla scala socio economica."


"Quasi tutti i collegi visitati hanno fornito inquietanti illustrazioni dell'incapacità di comprendere i principi alla base del comportamento umano. Punizioni del tipo più dannoso sono inflitte per pura ignoranza. (...) I bambini ... non dovrebbero essere schierati in formazione militare e potremmo trovare un modo migliore di gestir(li) che chiudere la a chiave la porta del dormitorio ...

(Meriam Report, USA 1926)

"... nel 1965 ... Avevo trascorso dieci lunghi anni nel sistema dei collegi governativi ... mi hanno insegnato che tutto ciò che sapevo della mia cultura, della mia lingua e della mia visione del mondo era malvagio e doveva essere cancellato. (...) Ho assistito ad innumerevoli atti di crudeltà (...) c'erano abusi emotivi, psicologici, fisici e sessuali (...) eppure non potei o non volli parlare di ciò che mi era successo per molti anni. (...) Sono uscito dalla scuola senza sapere chi fossi."

(Jim La Belle, nativo dell'Alaska)


"Fui violentata da un fattorino che aveva il nipote a scuola. Fece girare la voce che sarai andata a letto con chiunque e gli abusi continuarono. Quando cercai di riferirlo a mia madre, disse che mi stavo inventando tutto. Non mi ascoltò mai. Poco prima di morire mi disse che era stata violentata da un prete cattolico, e anche sua madre era stata violentata e aveva partorito un figlio, e aveva dovuto rinunciare a lui... per cui era meglio che mi abituassi ai colpi duri della vita. "

(Anonima Canadese)


"Mi ricordo di un ragazzo che si era impiccato in palestra e ci portarono lì e ce lo mostrarono, e (...) cosa avrebbe dovuto insegnarci? Ho 45 anni e questa è una cosa di quella scuola che ricordo ancora."

(Scuola Cattolica di Kuper Island, British Columbia, Canada)


"Qui, da questo luogo associato a ricordi dolorosi, vorrei iniziare quello che considero ... un pellegrinaggio penitenziale. Sono venuto nelle vostre terre d'origine per comunicarvi personalmente il mio dolore, per implorare il perdono di Dio, la guarigione e la riconciliazione, per esprimervi la mia vicinanza e per pregare con voi e per voi (...) E' necessario ricordare come le politiche di assimilazione e affrancamento, che includevano anche il sistema delle scuole residenziali, siano state devastanti per le popolazioni di queste terre. (...) Sono qui perchè il mio primo passo ... è quello di chiedere ancora una volta perdono, di dirvi ancora che sono profondamente dispiaciuto. Mi dispiace per il modo in cui, purtroppo, molti cristiani hanno appoggiato la mentalità colonizzatrice delle potenze che opprimevano i popoli indigeni. Mi dispiace. Chiedo perdono, in particolare, per il modo in cui molti membri della Chiesa e delle comunità religiose hanno collaborato, ... ai progetti di distruzione culturale e di assimilazione forzata promossi dai governi dell'epoca, culminati nel sistema delle scuole residenziali. ... La nostra fede cristiana ci dice che si tratta di un errore disastroso, incompatibile con il Vangelo di Gesù Cristo. (...) Una parte importante di questo processo sarà quella di condurre una seria indagine sui fatti accaduti in passato e di aiutare i sopravvissuti ... a sperimentare la guarigione dai traumi subiti (...) La mia presenza qui e l'impegno dei Vescovi canadesi sono una testimonianza della nostra volontà di perseverare in questo cammino."

(Papa Francesco, dal discorso ai Nativi a Maskawacis, Canada)


https://www.letteratour.it/nuovi-autori/scuole-residenziali-indiane.asp


Rosella Rapa

 
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