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  Letteratura  »  Alberto Moravia. Una vita controvoglia, di Renzo Paris, edito da Castelvecchi e recensito da Siti 15/09/2024
 

Alberto Moravia. Una vita controvoglia - Renzo Paris - Castelvecchi - Pagg. 376 - ISBN 9788876159916 - Euro 25,00



La prima edizione di questa interessante e partecipata biografia è del 1996 - di fatto è stata la prima biografia italiana dedicata all´autore- , sei anni dopo la morte di Moravia, autore Renzo Paris, amico intimo dello scrittore. Ne leggo la terza edizione risalente al 2013, arricchita da innumerevoli lettere moraviane e da documenti che fanno senza dubbio cadere le posizioni degli accaniti detrattori che hanno sempre additato Moravia come un fascista.
La biografia è tripartita: una prima parte è dedicata all´indifferenza del dandy, una seconda all´impegno interiore, una terza alla noia del voyeur; questi i titoli delle tre sezioni: si attraversano quindi le principali fasi biografiche, gioventù, maturità e vecchiaia, con una netta corrispondenza con le diverse stagione della scrittura, dal folgorante esordio siglato col romanzo "Gli Indifferenti", apparso nel maggio del 1929 quando l´autore aveva appena ventidue anni, alla stagione di "Agostino", "La disobbedienza" " La romana" e "La ciociara" a quella poi più intimista di "La vita interiore" e "L´uomo che guarda". Al primo periodo corrispondono le tribolazioni legate allo stato di salute del giovane Alberto, minato dagli otto ai trentacinque anni dalla tubercolosi ossea, e la scoperta degli impulsi omoerotici poi canalizzati in un´intensa vita eterosessuale, della quale si dà puntuale riscontro nelle pagine scritte durante tutta la sua attività, salvo poi scoprire che la memoria può e vuole omettere, modificare, edificare. Insomma si brancola costantemente nella fitta rete tesa dalla produzione scritta, di matrice spudoratamente autobiografica, che però non dà alcuna garanzia di autenticità. La guida di Paris che attinge ai suoi ricordi personali e alle innumerevoli fonti di prima mano è in questo senso preziosa anche se rimane un senso di sconcerto e di confusione a causa dell´eccessivo grado di promiscuità tra scrittura e vita. Di questa prima fase sono anche le assidue frequentazioni dei salotti mondani e culturali romani, fascisti, mentre la censura di Stato inizia a bloccarlo pur avendolo inizialmente apprezzato per la comune critica antiborghese, ora invece non si ammette l´assenza assoluta di qualsiasi messaggio ottimistico: "Le ambizioni sbagliate"viene infatti proibito. A volte gli argomenti utilizzati da Paris mi sono sembrati eccessivamente di parte, soprattutto sulla spinosa questione del presunto fascismo moraviano, ma tutto viene comunque comprovato da una serie di documenti che testimoniano quanto fosse difficile per gli stessi fascisti inquadrare il giovane Moravia che fu sempre pedinato, minacciato, spiato, per la sua attività intellettuale nelle riviste sospette e per la sua parentela con i fratelli Rosselli, cugini di primo grado. Moravia non si iscrisse mai al Partito fascista, collaborò con riviste di destra e di sinistra, tremò per le leggi antirazziali, appartenendo a una famiglia ebrea. Il volume riporta inoltre le lettere a Ciano e al Duce, scritte in occasioni diverse e contenenti richieste esplicite circa la possibilità di praticare la sua professione di scrittore. Chiude il primo periodo la conoscenza con Elsa Morante e l´inizio del loro sofferto rapporto di amore-odio. Il matrimonio si celebrò con rito cattolico nel 1941.
La seconda parte copre gli anni del II conflitto mondiale quando la sua vita diventa sempre più "controvoglia": aveva vissuto di malavoglia gli anni fascisti ma superati quelli il suo essere continua a fluire contro la vita, in una disperazione interiore che però non contempla il suicidio. Scrive "Agostino", innumerevoli racconti e collabora con tanti giornali e settimanali ma non si schiera, tanto meno con i comunisti, ha già precorso i tempi osteggiando lo stalinismo e in patria si sente solo, del tutto avulso in campo artistico dalla nuova corrente neorealista che osteggia. Esce "La romana" e inizia a guadagnare dai proventi della sua attività di scrittore; nella sfera privata il rapporto con Elsa si sfilaccia lentamente, soprattutto in coincidenza con le prime pubblicazioni della moglie: "Memorie e sortilegio" è del ´48, stesso anno di "La disobbedienza". Tante pagine sono dedicate al rapporto tra i coniugi, pur interessanti sono veramente tristi nella capitolazione di un amore incapace di viversi naturalmente e in modo sano. Crisi di mezza età all´orizzonte.
La terza parte infine continua a raccontare minuziosamente le vite di Alberto e Elsa che continuano a intrecciarsi nonostante la separazione e i nuovi amori, un americano per lei, Dacia Maraini per lui. Negli anni ´60 entra in scena anche lo stesso Paris che approccia il famoso Moravia in occasione della stesura della sua tesi di laurea, i due diventeranno amici. Formeranno un trio con Pasolini, molto distante per vedute da Moravia; i due condivideranno il lutto in seguito all´omicidio dell´intellettuale scomodo; pagine molto interessanti come sono poi struggenti quelle dedicate alla decadenza psicofisica di Elsa, ai suoi tentativi di togliersi la vita, dopo averlo minacciato per tanto tempo, e alla sua morte infine. Lo scritto si chiude con la decadenza dello stesso Moravia e la rappresentazione della sua morte avvenuta nel 1990.
Uomo complesso, una vita non solo vissuta ma anche rappresentata.



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