HO
SOGNATO LA CIOCCOLATA PER ANNI
di Trudi Birger – scritto con
Jeffrey M. Green
© 1999 Edizioni Piemme S.p.A. pag.222
Non è un romanzo, è una testimonianza
sofferta che ci arriva dal passato, da un periodo storico che faremmo bene a
non dimenticare: l'olocausto.
Fino a quando ci saranno persone come
la Birger che hanno il coraggio di rivivere un
mostruoso incubo, anche dopo essersi accorti che era un'atroce realtà, ci
saranno libri come questo: dolorosi da leggere, con momenti e frasi terribili
che sicuramente ci faranno stare male. E' inutile raccontarci storie: non
stiamo parlando di una favola della buonanotte, ma di un piano folle e
meticoloso per perseguitare milioni di innocenti, nell'assurdo tentativo di
distruggerli; di farli scomparire, quasi avessero potuto anche eliminarne il
fumo dopo averli bruciati nei forni crematori, non sempre dopo la loro morte.
Trudi Birger ci racconta la sua storia, vissuta personalmente da
lei, allora bambina. Del suo legame con la madre, della sua incoscienza e
grande voglia di vivere che, forse, sono state le parole magiche che l'hanno
fatta sopravvivere.
Dedica il libro al marito, ai figli,
alle loro mogli e ai nipoti. E ringrazia il suo coautore Jeffrey M. Green per
la sensibilità con cui ha condiviso con lei ore di ricordi.
E aggiunge: “Spero che la mia storia
sia letta da adulti e bambini, perché nessuno al mondo possa dimenticare il
destino di sei milioni di ebrei vittime della ferocia nazista”.
E direi proprio che la sua speranza
si è trasformata in realtà, dal momento che questo libro è stato tradotto in
dodici lingue.
Nella
prefazione M. Green definisce così il libro: “Questa è la storia eccezionale di
un essere umano: Trudi Birger,
sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, strappata alla morte poco prima di
essere spinta nel forno crematorio del campo di concentramento di Stutthof”.
E come lui stesso indica al termine
della prefazione: “Intenzione di questo libro non è semplicemente l'esposizione
di una serie di fatti, quanto quella di far rivivere il vissuto personale
dell'esperienza di Trudi”.
Ho sognato la cioccolata per anni, come
altre importanti testimonianze del genere, è un libro che da parte nostra è
quasi doveroso leggere; sedersi, aprire le pagine e condividere quanto vi si
trova scritto, con la più sincera e autentica compassione.
E credo sia una grande lezione di
vita da parte della Birger, il fatto che lei,
nonostante tutto quello che ha subito, non si sia arresa all'odio, ma bensì si
sia dedicata per tutta la sua vita ai bambini poveri, non badando alla loro
religione o etnia. Questo a Gerusalemme, dove vive con
la sua numerosa famiglia.
Miriam
Ballerini