Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  Cristina Bove ha recensito Eraclito e il muro, di Cinzia Pierangelini – Edizioni GBM 04/04/2008
 

Eraclito e il muro

di Cinzia Pierangelini

Edizioni GBM

Narrativa romanzo

Pagg. 155

ISBN: 88-7560-010-4

Prezzo: € 12,00

 

 

 

Ho dovuto soffermarmi sul libro di Cinzia Pierangelini, più di quello che avrei immaginato, per due ottime ragioni, la prima è che ho voluto cogliere al meglio la trama e i dialoghi in dialetto, la seconda è che mi è piaciuto sviscerare bene le tematiche filosofiche che l'Autrice offre come controparte (dovrei dire contrappunto visto che è anche una valente violinista ed insegnante di musica) alla vicenda narrata.

Il protagonista vive in pieno la dicotomia schizofrenica di chi si trova a dover affrontare un contesto esistenziale fatto di ipocrisie e formalismi decadenti.

È la stessa impossibilità di sfuggire a logiche che non appartengono al proprio pensiero quella che scatena in lui, critico musicale, il rigore spesso eccessivo con cui stronca giovani artisti e rappresentazioni teatrali.

Inviso ai benpensanti maggiorenti, si trova a tu per tu con la consorteria più bieca, ed ecco che la depressione latente si scatena e lo riduce a vittima di un ricovero in una casa di cura per malattie mentali.

E qui, mentre il suo intelletto torna ad essere lucido, rispetto forse all'interazione quotidiana con gli altri malati di mente, ecco che si profila però una perfidia che sfocia in un progetto di vendetta.

Non vi anticipo altro, perché il romanzo si dipana con tratti “gialli” che sono ancora un motivo in più per leggere  il libro.

Il muro? Il muro è  una metafora, reale per quanto riguarda gli abitanti che lo adoperano alla maniera di Pasquino , per pettegolare e sferzare la vittima di turno, con graffianti scritte e pesanti lazzi, nonché illazioni sul comportamento del tale o della tal altra.

Ma questo non fa altro che aggiungere un disperato senso di solitudine al protagonista, che, come Eraclito, si trova a constatare che apparentemente tutto cambia, ma inesorabilmente nulla cambia.

Un ottimo libro, letto con grande piacere e che vivamente consiglio.

Cristina Bove

 

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014031277 »